In un incontro con i giovani di Brescia, Papa Francesco ha raccomandato di “seguire i sogni di Gesù”. Bellissimo compito quello di conoscere/riconoscere, capire/interpretare e scegliere/seguire i sogni di Gesù. E Gesù, cosa sogna? Sogna l’amore senza misura e senza condizioni per Lui e fra noi. Tutto qui. Perché è così difficile, allora, seguire i suoi sogni? Forse perché abbiamo paura che possano disturbare i nostri sogni o perché non vogliamo cambiare qualcosa in noi e di noi per essere capaci di rendere realtà attorno a noi questo unico, meraviglioso sogno? Per sognare l’avvento del Regno d’amore e di fratellanza universale con Dio, come Padre pieno di gioia quando chi si era smarrito torna a casa, è indispensabile abbracciare la logica dell’amore. Così viveva Gesù, così è il suo cuore: umile e pieno d’amore per i “piccoli” del Regno.
Chissà se l’immagine audiovisiva può aiutarci a riflettere a proposito di questo suo sogno, a coltivare il dialogo attorno a questo suo sogno, a cercare e trovare le occasioni per realizzare questo suo sogno.
Una falsariga di elevata qualità cinematografica: “Sogni” di Akira Kurosawa
È possibile imparare molto a proposito della realizzazione di brevi film formativi dalla visione di prodotti di elevata qualità artistica e dal contenuto denso di valori. Parlando qui di sogno e di sogni, un film emblematico che potrebbe servire da falsariga per la pianificazione e realizzazione di un prodotto audiovisivo sul “sognare” nell’ottica di cui parla Papa Francesco, potrebbe essere Sogni del regista giapponese Akira Kurosawa. È un film composto da otto episodi che, pur raccontando i vari periodi della vita del regista, partendo dall’infanzia fino alla morte, presentano tematiche universalmente condivise, quali l’innocenza dell’infanzia (nell’episodio Raggi di sole nella pioggia); la salvaguardia del creato (nell’episodio Il pescheto); l’attesa della “salvezza” (nell’episodio La tormenta); la morte e la guerra (nell’episodio Il tunnel); l’etica dell’arte (nell’episodio Corvi); l’uso dannoso del nucleare (nell’episodio Fuji in rosso); le conseguenze delle esplosioni atomiche (nell’episodio Il demone che piange); e infine la gioia del vivere in semplicità (nell’episodio Il villaggio dei mulini).
Nel film vediamo lo scorrere della parabola umana dall’infanzia, passando per la giovinezza e l’età matura fino alla vecchiaia. La bellezza dei cromatismi della fotografia, la delicatezza delle scene e la semplicità della composizione delle inquadrature lasciano grande spazio all’interpretazione e alla riflessione creative e possono essere un eccezionale invito, per il gruppo dei nostri giovani animatori e animatrici, a guardare con particolare attenzione il film in vista di costruire una sceneggiatura e di realizzare le riprese sulla tematica del grande “sogno di Gesù” da trasformare poi in quotidiano vissuto.
I vostri giovani avranno visioni
“Impara la meraviglia, coltiva lo stupore, vivi, ama, credi. E soprattutto sogna, non avere paura di sognare. Sogna!” (Papa Francesco). Sulla falsariga dell’arte cinematografica e della solidità e densità dei contenuti presenti nel film Sogni, lanciamo il titolo: “Il sogno dei giovani è lo stesso sogno di Gesù”. Mettiamoci anche noi in gioco, con loro. La vivace partecipazione al Sinodo sarà la traduzione delle nostre riflessioni e preghiere in immagini in movimento impastate con musica e parole. Con tutto il materiale girato che ora abbiamo riversato su computer, siamo alla tappa finale del nostro corso di video. Occhi e orecchie, cuore e mente, sono ricchi delle immagini e dei suoni che abbiamo analizzato con cura servendoci del film Sogni.
Il montaggio è l’arte di unire o tagliare le inquadrature combinando elementi sonori e visivi e lavorando sul rapporto tra lo spazio e il tempo, perché possano emergere nuovi significati o perché i significati da veicolare rimangano impressi per la bellezza del loro concatenamento. A questo serve il montaggio: a produrre senso, a dare una forma e a imprimere un ritmo. Si tratta di una delicata operazione di ricostruzione utilizzando trucchi e regole praticati dai più grandi registi come da semplici amatori. Nel film Sogni troviamo bellissimi esempi di montaggio realizzati da Tome Minami sotto la guida del regista, che fanno di ogni episodio una composizione artistica. Il montaggio è un momento creativo fondamentale per la riuscita del film e così sarà per i nostri giovani animatori tutti presi dal significato e dalla bellezza da trasmettere. Facciamo tesoro della tecnica del montaggio che esalta l’analisi dell’anima attraverso il fermo immagine sui volti e la tecnica della slow-motion.
Vogliamo realizzare un capolavoro di montaggio per il nostro film formativo sul sogno di Gesù che sarà, grazie a quanto produrremo, occasione per la vitalità nuova che la Chiesa vuol ritrovare proprio per i giovani, che sarà occasione per mostrare il loro volto e presentare, ai giovani che non l’hanno ancora conosciuta, la Bellezza della Buona Notizia. A questo serve il Sinodo. E a questo, la nostra competenza con l’audiovisivo, ci potrebbe portare.
Montare il girato consiste nel:
– Riversare il video girato dalla videocamera digitale al computer e poi posizionare le clip audio e video sulle tracce della timeline scegliendo bene la sequenza delle immagini.
– Aggiungere la colonna sonora alle immagini. La scelta del sonoro fa avanzare le immagini a ritmo di musica.
– Tagliare con criterio le immagini seguendo il ritmo musicale.
– Titolare l’inizio e la fine del film e scrivere, se serve, le didascalie.
– Usare con sobrietà le transizioni tra una scena e l’altra.
– Applicare pochi effetti speciali.
Suggerimenti per la pubblicazione del prodotto realizzato
Il prodotto realizzato può essere masterizzato su DVD con sfondi, menu e musica, oppure può essere pubblicato online su spazi di video sharing quali YouTube, Vimeo, AOL Video, Authorstream, Blip.tv, Ciaktube, DropShots e Geobeats, TeacherTube.com, Vidipedia e numerosi altri. È ottima cosa avere un canale a proprio nome e liberarsi dalla catena degli altri video che, automaticamente, si concatenano al nostro.
Caterina Cangià
sisternet@thesisternet.it