Giovani…e la misericordia in opere

Articolo_voce_giovani_2019-06-04
Signore, quando ti abbiamo visto affamato, assetato, migrante, in carcere? È bello e sorprendente scoprire in quanti luoghi la Chiesa si è fatta carne dentro le pieghe dell’esistenza fragile e povera di tanti giovani e giovanissimi. Questi luoghi sono un’opportunità a lasciarsi interpellare nella propria quotidianità dagli affamati, assetati, nudi, migranti, infermi, carcerati di oggi.

La fame spirituale dei giovani

I giovani hanno bisogno di trovare negli ambienti cristiani e salesiani educatori maturi e solidali, persone misericordiose, capaci di nutrire la loro fame spirituale, di dare da bere ai loro desideri profondi, di vestire le loro nudità, le loro debolezze, di accogliere i loro sbandamenti, le loro solitudini, di curare le loro malattie. Tante piccole malattie spirituali hanno bisogno di essere curate, bisogna essere medici di misericordia; la medicina della misericordia dovrebbe essere la specialità salesiana. Tanti sono i ragazzi e i giovani che riempiono le strade delle periferie della città e tanti sono i volti e le storie che, attraverso i loro gesti e le parole, rendono visibile.  

 

Signore quando ti abbiamo visto affamato?

Sono Karen, ho 15 anni, non ho fratelli, vivo sola con la mamma e mia nonna. La mia maestra mi ha insegnato che esiste la famiglia, io non lo sapevo, ed ora mi chiedo chi è e dove si trova mio padre. Le altre bambine parlano dei genitori, io no. Mia madre s’infastidisce e a volte mi tratta male. Ho fame, spesso lei è occupata e io vado a scuola senza merenda…Nessuno si preoccupa di me…Sono triste e in classe mi sento a disagio…Vorrei il mio papà e qualcuno a cui dire: Ho bisogno di te!

Signore quando ti abbiamo visto assetato?

Sono Susana, sono stata in collegio quando ero molto piccola, ora ho 12 anni e vivo con la mia mamma. Quanto torno dalla scuola mi ritrovo sola a casa; i miei genitori sono separati e mia madre lavora fino a tardi. La capisco, dobbiamo sopravvivere, il denaro non  è sufficiente…ci sono le mie amiche e il mio fidanzato, gli unici che mi ascoltano e mi amano. Credo in Dio, in tanti momenti però non riesco a sentire dove si trova…

Signore quando ti abbiamo visto malato?

Sono Lorena, ho 19 anni e ho lasciato il mio Paese in cerca di lavoro, perché la mia famiglia ha bisogno di denaro. Da quando avevo 13 anni ho lavorato facendo le pulizie presso qualche famiglia; sono sola nella città, vivo nella casa dei miei padroni.. Ho lasciato lo studio e ora grazie alle suore posso riprenderlo nei fine settimana, con loro mi trovo bene  anche se adesso mi è stata diagnostica la leucemia… è dura, sono lontana dei miei, senza denaro, spesso in ospedale… “Sono convinta che Dio e la Madonna non mi abbandonano”.

Signore, quando ti abbiamo visto migrante?

Ho 17 anni e sono arrivato all’oratorio delle fma dopo la mia deportazione… Al mio rientro nel Paese, all’inizio non riuscivo a inserirmi nella società, quando sei un deportato non ti guardano bene. In Guatemala non si ha fiducia nei giovani, credono che tu sia un delinquente…non avevo lavoro, e così un  mio amico mi ha invitato all’oratorio per finire gli studi di base e aiutarmi con qualche piccolo lavoro. Mi sono sentito accolto e sono restato.

 

Gabriella Imperatore
gimperatore@cgfma.org

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