La pace che manca

La pace che manca in tanti luoghi in cui sono in corso conflitti sanguinari sparsi in tutto il mondo. Drammi non sempre raccontati, che disegnano una mappa geopolitica impressionante per la quantità di conflitti duraturi e apparentemente irrisolvibili.

Il mondo è in guerra. Mai, dalla fine della seconda guerra mondiale, lo è stato come oggi. Il mondo non ha conosciuto un giorno nel quale ogni Stato ha vissuto nella ‘pace’, intesa non come assenza di guerra, ma come atteggiamento, comportamento, sia personale sia sociale. Ricercarne le cause non è semplice. Nelson Mandela, Leader africano, difensore dei Diritti Umani e Premio Nobel per la pace, sosteneva: «La pace non è un sogno, può diventare realtà; ma per custodirla bisogna essere capaci di sognare». L’attenzione non è solo ai grandi conflitti, quelli che diventano un fenomeno mediatico e si trasformano in spettacolo, ma anche ai conflitti sconosciuti, quelli dei quali nessuno si interessa perché non ci sono interessi economici e politici. Un conflitto o una guerra apparentemente locali presentano sempre degli aspetti di carattere internazionale o globale.

Di fronte al fallimento di molte iniziative di pace, Deepak Chopra – medico indiano – propone una strategia alternativa per sconfiggere la cultura della guerra, la stessa che proponeva il Mahatma Gandhi: «Come ogni vizio, la guerra ha scavato un solco nelle nostre menti … Ricerchiamo la guerra come il fumatore accanito ricerca una sigaretta, continuamente lamentandoci che dobbiamo smettere… La guerra è diventata un’abitudine, un vizio. Per sconfiggerla, occorre prendere il vizio della pace». 
Gli episodi di guerra, violenza e terrorismo suscitano paura e angoscia nell’animo della nostra società contemporanea. In tutto il mondo le persone desiderano ardentemente trovare la pace ed essere in grado di dare conforto ai sofferenti e agli oppressi. Tutti siamo coinvolti nella violenza che ha luogo nel mondo. Ognuno è coinvolto nell’intricata rete dell’ingiustizia sociale, disparità economiche, disastro ecologico, guerra e terrorismo.

Riusciremo mai a guardare oltre la nostra cecità e a creare una comunità globale di umanità interconnessa?

Gli attacchi terroristici, le guerre dichiarate e/o nascoste, le piccole e grandi violenze che toccano ogni parte del mondo devono far nascere in noi la voglia di vivere per la pace sopra ogni cosa. Spesso le violenze dilagano a causa della mancanza di cultura, di un nazionalismo nocivo, dell’ignoranza e delle profonde disparità economiche tra le classi sociali. Ci sono delle cause ma c’è speranza che queste cause possono essere cambiate, usando come mezzo non la guerra, ma la pace.

 

I verbi della Pace
Ognuno di noi può aiutare a promuovere una cultura della Pace,
moltiplicando le piccole azioni di pace nel quotidiano:

        • essere Pace
        • pensare Pace
        • sentire Pace
        • parlare di Pace
        • agire in Pace
        • creare Pace
        • condividere la Pace
        • festeggiare la Pace

 

Gabriella Imperatore, FMA
gimperatore@cgfma.org

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