San Giovanni Bosco, Fondatore dei Salesiani di Don Bosco, ha intuito il valore della comunicazione che genera cultura e vita e ha valorizzato, come doni di Dio, le grandi possibilità che la cultura della comunicazione offre per l’educazione e l’evangelizzazione. È entrato pienamente nella comunicazione del suo tempo, pronto a captare per sé e a trasmettere agli altri. Seppe essere attento recettore, desideroso di conoscere gli avvenimenti, lettore accanito. Don Bosco mette in atto una “grande rivoluzione” nel campo della comunicazione, proponendo e dando vita nell’oratorio a un nuovo modo di stare insieme. «L’oratorio è un ambiente in cui ogni canale di comunicazione, dal gioco alla musica, dal teatro alla stampa e via dicendo, è gestito e promosso al fine dell’educare ed evangelizzare. Il progetto di Don Bosco investe tutta la società con vivace immaginazione sociologica, senso dei tempi, inventiva organizzativa, e con una politica globale delle comunicazioni di massa».
Fu un buon comunicatore, fin da bambino, a cominciare dalle forme più semplici di comunicazione, raccontando ai compagni di gioco gli episodi delle sue letture e le istruzioni del parroco, leggendo agli adulti i libri della cultura popolare. Più tardi inventa a vantaggio dei suoi ragazzi la buonanotte, un incontro cordiale per raccontare e informare sulle notizie di famiglia.
Per i giovani egli si fece scrittore, preparando testi scolastici. Per il ceto popolare a 31 anni Don Bosco già si occupava degli agricoltori con «L’enologo italiano», e tre anni dopo scriveva «Il sistema metrico decimale…a uso degli artigiani e della gente di campagna». L’apostolato del libro era una cosa importantissima per Don Bosco. Scrisse tre biografie di ragazzi e di adolescenti, come riferimenti da offrire ai loro coetanei. Fu fondatore delle Letture Cattoliche, un mensile in abbonamento su temi monografici, una risposta concreta all’esigenza di diffondere «buona stampa» tra il popolo.
Don Bosco educomunicatore intuisce l’importanza che la comunicazione assumeva e vi si inserisce da interlocutore, facendo dei media del suo tempo, degli ambienti di vita per la realizzazione del progetto apostolico salesiano: la promozione umana e cristiana dei giovani poveri e dei ceti popolari e lo sviluppo del carisma missionario salesiano.
Comunicare per generare oggi
«La comunicazione ha il potere di creare ponti, di favorire l’incontro e l’inclusione, arricchendo così la società. È fondamentale ascoltare. Comunicare significa condividere, e la condivisione richiede l’ascolto, l’accoglienza. L’ascolto ci consente di assumere l’atteggiamento giusto, uscendo dalla tranquilla condizione di spettatori, di utenti, di consumatori. Ascoltare significa anche essere capaci di condividere domande e dubbi, di percorrere un cammino fianco a fianco e mettere umilmente le proprie capacità e i propri doni al servizio del bene comune». (Messaggio del Santo Padre Francesco per la 50ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo. Città del Vaticano, 2020)
Don Bosco conta sui giovani: sono essi portatori di energie e, soprattutto, sono gli interlocutori del processo educativo e possiedono una potenzialità di cooperazione. E sono ancora oggi i giovani a interpellare l’Istituto FMA. Essi sono tra i principali abitanti della Rete, interlocutori di una immersa sempre di più in una . Una generazione che, anche attraverso le tecnologie digitali, sa esprimersi con nuovi linguaggi e intraprendere innovativi processi culturali. I giovani sono tra i promotori dei mutamenti sociali che caratterizzano la contemporaneità.
Risvegliare la speranza
Nella Rete, comunicare vuole dire anche coltivare le “virtù della fede e della speranza”. Tanti giovani non smettono di annunciare la Buona Notizia del regno di Dio attraverso il dono della parola che si trasforma in immagine, suono, multimedia e incontro. Oggi questa parola s’incarna con creatività per diffondere onde di speranza, per stare insieme e sentirsi vicini. FMA Talk (anchor.fm) è il podcast lanciato dalle Comunità Educanti dell’Ispettoria slovacca S. Giovanni Bosco (SLK). Ascoltando e dialogando le attese e le speranze della gente, si è dato vita a una nuova forma di apostolato, raggiungendo i fratelli e le sorelle anche i più lontani e comunicando speranza con la creazione e diffusione di contenuti culturali e di fede, testimonianze vocazionali e missionarie, racconti di esperienze.
“Viviamo nella possibilità di un futuro che non conosciamo,
e cerchiamo parole, immagini, suoni che accompagnino il tempo che viviamo adesso,
e che ci aiutino a immaginare il «dopo» (Emily Dickinson).
In viaggio con la radio
Rádio Dom (www.radiodom.com.br) è uno strumento di comunicazione salesiana, sociale e giovanile nato nel 2017 a Curitiba, nello Stato di Paranà (Brasile), con l’intento di essere uno spazio aperto a tutti, specialmente a chi ha meno possibilità, di raccontare storie, condividere esperienze e, in un mondo ricco di media, diventare interlocutori e collaboratori nel raggiungere tutti. La radio dà impulso e vitalità a tanti adolescenti e giovani in stato di vulnerabilità, fornendo risorse socio-educative con l’impegno a promuovere la libertà, la dignità, la scoperta di sé e dei propri talenti. Rádio Dom è parte della Rete Salesiana Brasile di Azione Sociale. È una comunità di vita che coinvolge i giovani, i laici, le Figlie di Maria Ausiliatrice e altri membri della Famiglia Salesiana di Don Bosco nel team tecnico, amministrativo e comunicativo, anche per diffondere le diverse proposte e attività educomunicative che le opere sociali salesiane promuovono. Con più di 45 volontari, tra relatori, giornalisti, tecnici e progettisti, l’emittente prevede un palinsesto che tocca tematiche sulla formazione, educazione, salesianità, il sociale e la musica.
Collabora con Radio Vaticana, per trasmettere la voce del Papa, dà spazio a tavole rotonde sulla cultura giovanile, sull’evangelizzazione, sullo sviluppo sociale con un’attenzione ai più poveri. E tutto questo lo fa con e per i giovani. Ogni giorno offre l’opportunità, al pubblico che si mette in ascolto, di prendere coscienza dei bisogni della collettività e così promuovere la comunione e solidarietà. Insieme al Centro Universitario Salesiano di San Paolo (UNISAL), Rádio Dom dedica uno spazio alle problematiche giovanili e offre percorsi di accompagnamento dei giovani in carcere e di inserimento lavorativo.
Ai tempi del Tik Tok
Più distante dalla Chiesa e più frequentato dai ragazzi. Tik Tok è il social network del momento che, dopo soli pochi anni di vita, ha conquistato i teen agers, e non solo, di tutto il mondo per la facilità e l’immediatezza dei contenuti che si possono creare e diffondere, principalmente video musicali distribuiti tramite dispositivi mobili. Una piattaforma incentrata sulla musica e sulla brevità. Il fondamento e la novità di Tik Tok sono le interazioni, rafforzate attraverso la condivisione di altre clip: che va oltre le tradizionali risposte rappresentate da like, reazioni e commenti. Il fine sembra essere il divertimento tout court, raggiunto attraverso la creativa condivisione di contenuti spontanei e sempre più originali. Eppure anche su Tik Tok si può comunicare bene e generare cambiamento, crescita e sviluppo sociale.
Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi (Don Bosco).
Alcuni studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, impegnati nella divulgazione dei contenuti all’Evento del 25-26 settembre 2020 sul tema “Intelligenza Artificiale: per una governance umana. Prospettive educative e sociali”, hanno sperimentato Tik Tok per veicolare un videoglossario (https://intelligenzartificiale.unisal.it) a puntate sulle parole legate all’Intelligenza Artificiale e brevissime interviste-spot, con dissertazioni di esperti sul tema dell’Intelligenza Artificiale. Pillole formative e di conoscenza, che partendo dalle definizioni e dalle parole hanno dato luce su un tema dell’Information Technology di cui si parla molto e si conosce poco.
Dal sogno comunicativo di Don Bosco, guardiamo oggi la comunicazione come un ecosistema comunicativo, come ambiente di relazione e di generatività. La sfida è mettersi dentro questo movimento generativo. La fecondità comunicativa non si trova dove ci sono già strade, un Google Maps che dice “questa è la strada giusta”. Ci sono vantaggi e rischi e c’è lo spazio per una corresponsabilità in cui Comunità FMA, laici e giovani, mettendo insieme le loro capacità, i loro desideri e le loro differenze, possono individuare linguaggi giovanili e nuovi stili comunicativi per rispondere alle sfide della realtà contemporanea, generando ecosistemi comunicativi, ambienti in cui la vita cresce sul fondamento di valori evangelici e salesiani.
a cura della redazione
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