Educare insieme

Mentre sfogliate queste pagine della Rivista, si è già concluso in presenza a Roma, presso la Casa Generalizia dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e online secondo i meridiani e i paralleli del mondo, il Convegno Internazionale “Apporto delle Figlie di Maria Ausiliatrice all’educazione (1872-2022). Percorsi, sfide e prospettive”. Una grande convocazione che la Madre e il Consiglio hanno chiesto alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di organizzare per celebrare i 150 anni della fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Dal 25 al 30 settembre 2022, circa 270 partecipanti a Roma e circa 800 presenti online (FMA, comunità religiose e comunità educative), hanno fruito della diretta streaming in cinque lingue sia in modalità sincrona, quando i fusi orari lo permettevano, sia in modalità asincrona, accedendo alle registrazioni video delle relazioni, degli interventi, delle presentazioni e delle tavole rotonde programmate per cinque giorni sull’educare e sull’educazione.

150 anni educando

Il Convegno, che ha richiesto una lunga preparazione vissuta dalle docenti della Facoltà come un lavoro di squadra, ha inteso celebrare i 150 anni che hanno tessuto e lasciato tracce di educazione, di nomi e volti di sorelle e di comunità, di giovani e di adulti, di bambini e di giovani donne.

Fare memoria è stata dunque la prima esigenza. La riflessione è così partita dai dati storici per fare il punto su alcuni aspetti dell’apporto delle Figlie di Maria Ausiliatrice all’educazione nel corso della storia, stimolando il confronto con le sfide del presente e rilanciandone la missione educativa nell’oggi e per il futuro.

Il Convegno ha significato, in ultima istanza, rileggere il Sistema Preventivo di don Bosco, che si esprime attraverso e nelle relazioni interpersonali e indicare come riferimento fondante il Patto Educativo Globale lanciato da Papa Francesco nel 2019: l’educazione per un nuovo modello di sviluppo.

Da qui, sono derivate le finalità del Convegno: approfondire la conoscenza dell’Istituto FMA nel suo sviluppo e rilanciare la missione delle FMA attraverso una rilettura dell’educazione preventiva nell’oggi, con attenzione specifica alle giovani nei diversi contesti; prendere maggiore consapevolezza delle potenzialità e sfide di una cultura e prassi educativa salesiana chiamata a inserirsi e a rinnovare l’educazione nei vari contesti, senza omologarsi alle abitudini locali non sempre rispettose della persona nella sua integralità; realizzare un fecondo dialogo di studio, finalizzato a situarsi nel pluralismo in modo più consapevole e a riproporre le grandi assi della proposta antropologica, pedagogica e salesiana in un modo più stimolante e innovativo; offrire elementi di riflessione e di metodo sulle politiche educative e formative dell’Istituto FMA e contribuire a stringere un Patto educativo globale per una società più umana e umanizzante; rafforzare la rete con altre istituzioni educative a livello internazionale, mettendo in luce il patrimonio educativo dell’Istituto FMA, bene comune della società e della Chiesa.

Tre sessioni, dal passato al futuro

Il Convegno si è articolato, con chiavi di lettura multidisciplinari e multiculturali, in tre sessioni: Percorso storico tra dati e vissuti; A confronto con le sfide dell’educazione oggi e Percorsi e prospettive per il futuro dell’educazione alla luce del Sistema Preventivo.
Nel concreto, le cinque giornate si sono dipanate in tempi di ascolto in plenaria e a piccoli gruppi. Interventi e relazioni di pedagogisti, studiosi e ricercatori internazionali che hanno aiutato a cogliere e a interpretare i “segni dei tempi” difficili, direbbe don Bosco, che stiamo vivendo.

Un primo momento per ascoltare e rileggere il passato e riflessione su alcuni elementi diacronici e sincronici della missione delle Figlie di Maria Ausiliatrice nei diversi contesti geo-culturali con Paola Dal Toso e Maria Teresa Spiga. Una riflessione a due voci di Piera Cavaglià e Marcella Farina ha precisato gli orientamenti dell’Istituto FMA per l’educazione delle giovani e l’apporto specifico all’educazione delle donne offerto dalla Facoltà «Auxilium».

Con Quentin Wodon, Lead Economist of World Bank, ci si è confrontate con le sfide all’educazione odierna per essere consapevoli e critici di alcuni scenari e provocazioni trasversali che incidono sui processi di crescita. A lui, hanno “risposto” cinque studiosi, cinque prospettive dei cinque continenti: Bernardo Toro, dalla Colombia, Vania Cheng, da Hong Kong, Albertine Tshibilondi Ngoyi, dalla Repubblica Democratica del Congo, Alessandra Smerilli, dall’Italia, Jacinta Collins, dall’Australia. I loro interventi hanno disegnato una mappa fenomenologica da cui emergono punti di forza, debolezze, minacce e opportunità per l’educare e l’educazione. Molte sono le visioni sull’umano e ancor di più il modo di percepirsi delle nuove generazioni.

Il Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha offerto una interessante lettura sulle sfaccettature del poliedro delle antropologie: come “esserci” da educatrici critiche e propositive nel contesto globale, con una identità educativa aperta, dinamica, in modo consapevole e responsabile?

Una équipe internazionale di Figlie di Maria Ausiliatrice, Martha Séïde, Enrica Ottone, Lucy Nderi Muthoni, Josmy Jose, Magna Mayela Martínez Jiménez, Adair Sberga e Ana Julia Suriel, ha presentato i risultati di una ricerca esplorativa su come sono intesi e vissuti oggi alcuni nuclei del Sistema Preventivo dalle FMA e dai laici che condividono la missione nelle comunità educanti. 38 focus group in dieci lingue differenti, per un totale di 500 FMA e laiche/laici coinvolti dalle differenti comunità educative: una opportunità unica che conferma come l’educazione non è data, ma conquistata.

Una tavola rotonda ha puntualizzato sfide e risorse per rifondare la “presenza” educativa salesiana oggi. I relatori e le relatrici hanno messo in dialogo il patrimonio pedagogico preventivo di don Bosco con la complessa realtà odierna.

Luigina Mortari, pedagogista, e Alessandra Morelli, esperta di politiche umanitarie, hanno posto l’attenzione al “femminile” dell’intervento educativo: sostegno, cura, innovazione, creatività per una cultura “dell’amore sociale”. Infine, Madre Chiara Cazzuola e Piera Ruffinatto, Preside della Facoltà «Auxilium» hanno tracciato le linee prospettiche per il futuro.

Storie di vite e di comunità, di giovani e di ecologia

Momenti pregnanti del Convengo, sono state le presentazioni di profili di alcune Figlie di Maria Ausiliatrice creative interpreti del Sistema Preventivo. Una microstoria che ha confermato che la vitalità di un Istituto religioso non dipende dagli edifici o dai documenti scritti, quanto piuttosto dalle singole persone. La convinzione dell’intreccio tra teoria e prassi ha dato visibilità a “buone pratiche” del Sistema Preventivo, storie di missione educativa delle comunità dai cinque continenti. Non sono mancati i tempi di festa che, con linguaggi altri, hanno riconfermato che l’educazione è cosa di cuore.

La Serata Laudato Sì, organizzata dal Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale della Città del Vaticano, ha promosso il messaggio dell’Enciclica Laudato Si’, per la cura della casa comune. L’obiettivo è creare consapevolezza, attraverso l’arte, la cultura e la musica, sulla crisi climatica che stiamo vivendo e promuovere uno spazio di conversione ecologica integrale a favore delle generazioni future.

Mondovision, invece, è la serata in cui al Convegno sul palco ci sono saliti i giovani. Gli studenti e le studentesse della Facoltà «Auxilium» si sono costituiti in team e hanno organizzato una serata artistica giovanile salesiana. “Casa dei giovani, casa per i giovani, casa grande come il mondo” ne è stato il filo conduttore. Hanno chiamato a raccolta i giovani e le giovani dei differenti paesi, perché esprimessero artisticamente il carisma salesiano, il sogno di San Giovanni Bosco e di Santa Maria Domenica Mazzarello per educare le nuove generazioni. Una serata all’insegna della bellezza che i frutti del Sistema Preventivo hanno portato nella vita dei giovani, espressi con danza, canto, mimo, musica, land art, pittura, sand art, ballo con luce ultravioletta, poesia, racconti.

E ora?

Si può trovare traccia di quanto è stato sintetizzato nel Sito Web del Convegno (https://www.convegnofma150.org) che offre i testi e le registrazioni delle relazioni, i profili delle FMA creative interpreti del Sistema Preventivo e le “buone prassi” delle comunità.
Oltre le conclusioni e le linee prospettiche di cui si parlerà nei prossimi numeri della Rivista, da oggi, in avanti, resta un invito: il cantiere è aperto per quanti hanno a cuore il rinnovamento della società, promuovono la pace e credono che l’educazione ne sia la chiave.

Maria Antonia Chinello, FMA
machinello@pfse-auxilium.org

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