Pensare per realizzare la giustizia
Il cantautore Fabrizio Moro nel 2007 porta a Sanremo il brano Pensa, un vero e proprio inno alla giustizia in favore di quelle persone che hanno dato la vita per questo valore. Parla, infatti, della criminalità ispirandosi alla vita del magistrato Paolo Borsellino: «Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine, appunti di una vita dal valore inestimabile, insostituibili perché hanno denunciato il più corrotto dei sistemi, troppo spesso ignorato. Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra. Ci sono stati uomini che passo dopo passo hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno. Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione che la giustizia no, non è solo un’illusione.» La giustizia si può tradurre così in quella volontà che si trasforma in un’azione concreta che permette ad ogni persona che gli venga riconosciuto ciò che gli è dovuto. Diventa così quella legge che legittima il rispetto del diritto di tutti di esistere e di vivere. Come canta Ivano Fossati: «Mio fratello che guardi il mondo e il mondo non somiglia a te. Mio fratello che guardi il cielo e il cielo non ti guarda. Se c’è una strada sotto il mare prima o poi ci troverà. Se non c’è strada dentro il cuore degli altri prima o poi si traccerà.»
Di giustizia parla anche Mr. Rain che vede la speranza anche dove è avvenuto un disastro naturale come l’esplosione della centrale nucleare a Chernobyl nel 1986. Nella sua canzone Fiori di Chernobyl dice: «La libertà spaventa più di una prigione e tutti cercano qualcuno per cui liberarsi. L’odio uccide, forse è vero come dicono ma so che è da un veleno che nasce un antidoto. Vieni con me, la strada giusta la troviamo solo quando ci perdiamo e restiamo da soli. Perché è dagli incubi che nascono i sogni migliori anche a Chernobyl ora crescono i fiori. Troverai un posto migliore un passo dopo la fine. Cammineremo a piedi nudi sopra queste spine. Diventando forti per smettere di soffrire.»
Un valore da conquistare ancora oggi
Papa Francesco parla di giustizia nell’enciclica Fratelli tutti: “Il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà, non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno. Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti”. Il rapper Common e il cantante americano John Legend hanno raccontato nella canzone Glory, vincitrice dell’Oscar nel 2015, che la giustizia è un valore da conquistare giorno dopo giorno. La canzone infatti racconta la marcia da Selma a Montgomery di un gruppo di pacifici manifestanti afroamericani guidati da Martin Luther King che volevano esercitare i propri diritti. «Un giorno, quando arriverà, la gloria sarà nostra. Mani al cielo, nessun uomo, nessuna arma. Ogni giorno donne e uomini diventano leggende. I peccati che vanno contro la nostra pelle diventano benedizioni. La giustizia ci sta mettendo l’uno contro l’altro. La giustizia per tutti non è abbastanza chiara. Ora la guerra non è finita, la vittoria non è conquistata e combatteremo fino alla fine. Anche Gesù ha ricevuto la sua corona davanti a una folla. L’arma più grande è rimanere sereni. Cantiamo: la nostra musica sono i tagli attraverso i quali sanguiniamo. Da qualche parte nei nostri sogni abbiamo avuto un’illuminazione. Ora correggiamo i torti nella storia. Nessuno può vincere la guerra individualmente. Ci vuole la saggezza degli anziani e l’energia dei giovani. Benvenuti nella storia che chiamiamo vittoria. La venuta del Signore è vicina, i miei occhi hanno visto la gloria.»