The Letter

“Il grande tesoro della saggezza della Laudato si’ deve essere molto più conosciuto e messo in pratica. Nella sua enciclica Papa Francesco desidera entrare in dialogo con tutte le persone sul pianeta Terra, la nostra casa comune. La crisi ambientale non è un problema che riguarda solo i cattolici. Riguarda tutti, ora e per le generazioni future. Questo film è un grido d'allarme per le persone di tutto il mondo: dobbiamo agire insieme, e dobbiamo farlo ora” (Card. Michael Czerny).

The Letter è un film documentario presentato in anteprima il 4 ottobre 2022, festa di San Francesco d’Assisi, nella Sala Conciliare del Vaticano ed è diventato un HIT su YouTube Originals raggiungendo in tempo record quasi 3 milioni di visualizzazioni nella prima settimana! È il risultato di diversi anni di impegno del Movimento Laudato si’ con l’intento di diffondere a più vasto raggio l’appello di Papa Francesco. Qualche anno dopo la pubblicazione dell’Enciclica, alcune persone di diversi angoli del mondo, ricevono una lettera d’invito a Roma, per una straordinaria conversazione con il Papa. Provenienti dal Senegal, dall’Amazzonia, dall’India e dalle Hawaii, sono espressione del grido dei poveri e della Terra che si intreccia con il grido d’allarme di Papa Francesco e diventa una narrazione di storie toccanti e profetiche.

Il documentario ci aiuta a guardare in modo olistico a questa crisi ecologica che non si riferisce semplicemente alla natura ma a tutto l’ambiente umano: relazioni, convinzioni, sogni, salute… sono tutti toccati dalla crisi climatica. Come esseri integrali, “cerchiamo un’ecologia integrale: guarire ogni parte di questo sistema vivente”. The Letter è un film per le famiglie, le scuole, tutte le comunità, perché il messaggio è destinato a tutti gli abitanti della Terra. Ognuno di noi può e deve dare il suo piccolo o grande contributo per la cura della nostra Casa comune che implica un’attenzione ai poveri per garantire a tutti un accesso equo alle risorse della nostra Madre Terra.

I protagonisti

Papa Francesco dialoga con la semplicità e la schiettezza che lo caratterizzano e riferendosi alla biblica Babele, commenta: “Stiamo costruendo una torre di superbia umana. Oggi se cade uno operaio non succede niente. Ma siamo andati oltre: se crolla la natura non succede niente”. E ancora: “Il grido di libertà deve venire dalle nuove generazioni. In questo momento l’unione significa salvare la madre terra e il compito spetta ai movimenti popolari”.

Arouna Kandé è un ragazzo alto e magro del Senegal, nato nella regione del Kolda dove i suoi genitori, come gli altri abitanti del villaggio, vivevano di agricoltura; a causa della sempre più grave siccità, l’arida e avara terra li ha costretti a trasferirsi a Saint-Louis, sulla costa, quando Arouna aveva 8 anni. Ora anche questa città sta per scomparire, minacciata da frequenti alluvioni, innalzamenti dell’acqua a causa del riscaldamento terrestre. Migliaia di persone sono costrette a vagare in cerca di sistemazione. Tanti amici di Arouna sono saliti su una barca per raggiungere l’Europa, ma molti sono morti durante il viaggio.

Cacique Odair “Dadá” Borari è capo di una comunità di indigeni dell’Amazzonia, terra ricca di rigogliose foreste secolari che attraggono le compagnie del legname, interessate solo al profitto. Dadá è diventato esperto nell’uso di una nuova tecnica per scattare foto con tag GPS ai taglialegna illegali in modo da documentare i loro crimini e costringere le autorità governative a intervenire. Come conseguenza, Dadá è stato catturato e torturato, costretto a spostarsi con la scorta, ma non si arrende. Ha intrapreso un’iniziativa sanitaria per diversi popoli indigeni e sta formando la prossima generazione di leader per continuare a proteggere la sua gente e la sua terra. Lancia un appello ai presidenti: “La foresta chiede aiuto e di mantenerla in vita, non dipende solo dagli indigeni, ma da tutti, specialmente dal governo. Uniamoci per proteggerla”.

Ridhima Pandey, quindicenne attivista indiana, ha coinvolto altri adolescenti e, tramite loro, anche molti adulti, nella denuncia ai governi di diverse nazioni e al Comitato delle Nazioni Unite per lo scarso impegno nei confronti della crisi climatica. Le sue innumerevoli iniziative sono di portata internazionale e hanno molta visibilità anche su internet, tanto da essere stata invitata all’Unite by 30 organizzata dall’ONU.

Greg Asner e Robin Martin, biologi marini hawaiani, raccontano le loro esperienze e con l’aiuto di mappe in 3D dimostrano come, a causa dell’aumento della temperatura, il 25% della barriera corallina hawaiana è ormai priva di vita e con l’aumento di soli 2 gradi arriverà alla sua estinzione.

Lorna Gold, presidente del Movimento Laudato si’, afferma: “Alla fine di questo progetto è emerso un senso di famiglia” che attraversa anche lo schermo e alimenta il senso di appartenenza alla grande famiglia umana, pronta a lottare insieme.

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