Scegliere il futuro

adrian-balasoiu-9HZ4AvF017I-unsplash
Qualche giorno fa ho letto in un articolo di business: "Dirigere è riempire le agende di significato". Riflettere su questa idea mi ha fatto pensare al ruolo che le agende giocano nella nostra vita. Hai mai pensato? L'importanza della persona sembra crescere se la sua agenda è completa, non importa se è un'agenda fisica o virtuale. Questo rende la nostra vita dipendente da orari, riunioni, compiti, proposte, emergenze. Si attivano i promemoria, gli allarmi, per arrivare in tempo e in forma; e succede giorno per giorno, mese per mese, nell’anno. Dal personale al gruppo, al business o all'istituzionale, e continuiamo a correre per raggiungere tutto.

Anche il mondo, questo luogo che abitiamo, ha un’agenda. Forse milioni di anni fa, quell’agenda mondiale sembrava non aver fine. Oggi, purtroppo, sappiamo che la data di scadenza si avvicina molto rapidamente. Una delle cause di questo risultato, anche se suona come un paradosso, è l’alto grado di soddisfazione delle persone. La crescita della civiltà, centrata soprattutto in alcune regioni del mondo, con lo sviluppo delle risorse sociali, economiche, tecnologiche, naturali, culturali e altro, ha causato uno squilibrio ambientale e umanitario, in continua e rapida crescita.

Nella ricerca di soluzioni, governi, organizzazioni non governative, chiese di diverse confessioni, si uniscono per dare nuove risposte a questo problema. Problema che preoccupa l’organizzazione di un paese e della sua società e la gestione delle risorse per aiutare i suoi membri a sopravvivere, cioè la sua economia, e l’influenza di queste relazioni sull’ambiente, l’uso e l’abuso della natura quando si fa uso di queste risorse: l’ecologia.

Nasce così questo termine che oggi ci spinge a riflettere: l’Economia Ecologica, che unisce varie discipline per “salvare” la nostra Casa Comune e promuovere uno sviluppo socio-economico sostenibile.

La Chiesa cattolica nel corso della sua storia ha sollevato, in altre parole, questa stessa esigenza e si unisce alla domanda globale di un nuovo stile di vita. Così come sollecita Benedetto XVI: “La Chiesa ha una responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità anche in pubblico. E facendolo deve difendere non solo la terra, l’acqua e l’aria come doni della creazione appartenenti a tutti. Deve proteggere soprattutto l’uomo contro la distruzione di se stesso. È necessario che ci sia qualcosa come un’ecologia dell’uomo, intesa in senso giusto. Il degrado della natura è infatti strettamente connesso alla cultura che modella la convivenza umana: quando l’«ecologia umana» è rispettata dentro la società, anche l’ecologia ambientale ne trae beneficio. Come le virtù umane sono tra loro comunicanti, tanto che l’indebolimento di una espone a rischio anche le altre, così il sistema ecologico si regge sul rispetto di un progetto che riguarda sia la sana convivenza in società sia il buon rapporto con la natura” (Caritas in veritate, 51b).

E l’agenda? Così come la Chiesa alza la voce, l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), di fronte a questo problema, e dopo un’Agenda 21 fallita (Sustainable Action Plan, proposta a Rio de Janeiro nel 1992), ci presenta l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Dopo il Summit tenutosi nel settembre 2015 presso la sede delle Nazioni Unite a New York, i leader lì riuniti hanno affermato: “Siamo determinati a porre fine alla povertà e alla fame, in tutto il mondo da qui al 2030, a combattere le disuguaglianze all’interno e tra i Paesi, a costruire società pacifiche, giuste e inclusive, a proteggere i diritti umani e a promuovere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne e delle ragazze, e a garantire una protezione duratura del pianeta e delle sue risorse naturali”.

Nella ricerca della sostenibilità, la Chiesa si pone nella stessa linea: La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune. Desidero esprimere riconoscenza, incoraggiare e ringraziare tutti coloro che, nei più svariati settori dell’attività umana, stanno lavorando per garantire la protezione della casa che condividiamo. Meritano una gratitudine speciale quanti lottano con vigore per risolvere le drammatiche conseguenze del degrado ambientale nella vita dei più poveri del mondo. I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi (LS 13).

Uno degli aspetti che necessita di soluzioni urgenti è il cambiamento climatico. Questi cambiamenti a lungo termine delle temperature e dei modelli meteorologici hanno conseguenze pericolose: piogge intense, scarsità d’acqua, gravi incendi, innalzamento del livello del mare, inondazioni, scioglimento dei ghiacciai ai poli, tempeste catastrofiche e declino della biodiversità.

Cosa fare per mitigare questo cambiamento? Una delle proposte è la riduzione dell’impronta di carbonio. La traccia di gas a effetto serra (GHG) lasciata dalle attività umane è nota come impronta di carbonio. Questo indicatore ambientale misura le emissioni sia dirette che indirette come metano (CH4), ossido di azoto (N2O), altri composti, e soprattutto anidride carbonica (CO2).

Il successo nella riduzione del carbonio nel mondo dipenderà dalle misure che verranno prese a livello dei Paesi e delle loro politiche ambientali, delle aziende e della cura nell’uso delle energie rinnovabili, ma soprattutto dal cambiamento delle abitudini personali.

L’Agenda dell’Umanità ha una scadenza imminente, siamo responsabili di cambiarla. Cercare il senso di ciò che facciamo, dare un perché e per cosa è una sfida, non solo per la nostra vita, ma per la realtà in cui siamo immersi. Qual è la tua scommessa di futuro?

Condividi

Dalla rivista

Orizzonte famiglia
Per evitare di ridurre la pace a slogan, simboli e riti - religiosi e profani- ciascun di noi, impotente a siglarla ad alti livelli, dovrebbe ...
Educ@re
L’UNESCO, in occasione della sua 42ma Conferenza Generale nel 2023, ha approvato la nuova Raccomandazione sull’educazione alla pace e ai diritti umani, alla comprensione internazionale, ...
Parola

Vedendo la folla, salì sul monte, si mise a sedere, e i suoi discepoli gli si avvicinarono. Gesù, vedendo la gente che ti seguiva, povera ...

Camilla

C’è ancora un sassolino che vorrei togliermi dalla scarpa prima di chiudere l’argomento PACE. Un sassolino che a dir la verità non è poi tanto ...