Nel 2021 Papa Francesco ha annunciato che un nuovo Sinodo si sarebbe tenuto nel 2023 e da quel giorno, nelle proposte delle Chiese locali, nei raduni delle comunità FMA, negli incontri con i laici e i giovani di ogni centro educativo, si è potuto sperimentare la SINODALITÀ.
Sulla sinodalità, sui modi di viverla si è molto discusso e condiviso. Questa nuvola di parole può esprimere in modo concreto e incompiuto l’esperienza vissuta. Ci si può identificare con essa? Che cosa manca? Ci sono atteggiamenti, sentimenti, esperienze, spiritualità, in cui Dio stesso è presente! Guardando questa nuvola con gli occhi del 150° anniversario di Fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, si è anche “viaggiato” in molti modi verso Mornese; per questo l’invito è a camminare insieme con la prima comunità mornesina e scoprire attraverso le parole e i gesti di Maria Domenica Mazzarello e delle prime FMA che hanno da dire alle comunità del 2022 sulla sinodalità.
Nelle Lettere di Madre Mazzarello si trovano atteggiamenti e proposte sinodali che sono un tesoro nascosto, mentre la Cronistoria dell’Istituto FMA presenta il lavoro quotidiano di una comunità che accoglie, accompagna, vive il discernimento come un apprendimento profondo della volontà di Dio.
Dai consigli e dai valori vissuti si scopre come Maria Domenica motiva le sue figlie:
– “… Fate in modo che non ci sia invidia. Dovete dare il buon esempio a tutti, in modo che nessuno possa dire: la ami di più, le parli di più, sia più solidale con lei, ecc. Parlate a tutti, amate tutti, date loro tutta la fiducia possibile, ma fate sempre in modo che il loro cuore sia attaccato solo al Signore” (Lettera 35, alla Direttrice della casa di Torino, suor Pierina Marassi – 31 marzo 1880).
– “Abbiate grande carità, amatevi gli uni gli altri” (Lettera 23, ai missionari della Casa di Las Piedras – 30 aprile 1879).
– “Qualunque sia il vostro ufficio, non sbaglierò mai se vi dico di essere umili, pazienti, caritatevoli, obbedienti ed esattissime nell’osservanza della nostra Santa Regola” (Lettera 34, a suor Virginia Piccono – 24 marzo 1880).
Creare un ambiente in cui ogni persona cresca e si sviluppi, trovi il suo posto e la pienezza del suo essere, è una sfida importante oggi. Qual era l’ambiente di Mornese?
“Pochi giorni dopo, Enrichetta fu incaricata di occuparsi degli alunni, e chi meglio di lei poteva svolgere questo compito? Negli ultimi quattro anni ha fatto da madre ai suoi fratelli. Ha già fatto molta pratica. La sua esperienza personale dell’anima dei bambini, il suo tatto psicologico ingenuamente squisito e il suo temperamento gioviale la rivelano un’educatrice secondo il cuore di don Bosco e di suor Maria Mazzarello. Maria Mazzarello, sicura di lei e ammirata dalla candida apertura di quest’anima senza ripiegamenti, la osserva da lontano e le consente di agire liberamente con i bambini… Con lo stesso interesse di una madre, la seguono nell’assistere le ragazze nei momenti di gioco, nel dormitorio, nell’officina; le danno consigli pratici per conoscere l’indole e formare i caratteri, nonché regole individuali per governare il guardaroba e per organizzare la pulizia personale delle allieve e della casa” (Cronistoria 2, p. 29-30).
E oggi, cosa possiamo dire?
È l’impegno di tutto l’Istituto FMA quello di “tessere reti” nella grande diversità di culture, costumi e luoghi in cui si trova una comunità di FMA. Questo grande tessuto che, dal Consiglio Generale e dal lavoro delle diverse Ispettorie e Visitatorie, si trasforma in un’armonia di voci e di segni significativi. In questi anni, sono state condivise le esperienze e il cammino di ogni realtà, dove nel lavoro comune, nella partecipazione e cooperazione, sono stati pianificati e realizzati insieme cammini e sogni educativi.
Qual è l’esperienza sinodale vissuta dalla Conferenza Interispettoriale del Cono Sud dell’America Latina – CICSAL?
Oggi le comunità si sono ampliate, non perché ci sono più suore, ma perché i laici e i giovani stanno assumendo un ruolo maggiore e la loro presenza e il loro dono stanno diventando indispensabili. Sono loro che stanno incarnando e dando un nuovo volto all’esperienza carismatica delle origini. Per questo motivo, si moltiplicano le diverse proposte di formazione di laici e suore, come spazi per ricreare ambienti, condizioni e opportunità per tutti.
I giovani, soprattutto i più vulnerabili, che sono i principali destinatari e attori, si inseriscono in questa logica e sollevano nuove domande e risposte, continuando a imparare e a cercare il modo migliore per essere presenti nella loro vita e nella missione salesiana.
La missione educativa come Famiglia Salesiana passa anche attraverso questa nuova proposta sinodale, e dalla semplicità degli inizi richiede tanti atteggiamenti e azioni irrinunciabili: integrazione, dialogo, empatia, lavoro di squadra;
sfide che solo lavorando fianco a fianco e con audacia evangelica si potranno vincere.
Si continua ad avanzare nel cammino sinodale, con la certezza e il mandato ricevuto dal Capitolo Generale XXIV come scelta prioritaria: “assumiamo la responsabilità di vivere la sinodalità, a livello personale e comunitario, aperti all’ascolto e all’accompagnamento, in spirito di famiglia, per testimoniare la profezia della comunione che cresce nella corresponsabilità, nella sussidiarietà e nella mentalità progettuale” (Atti CG XXIV, p 33).
Oggi nel cuore della contemporaneità si è chiamati a camminare insieme per generare vita e vita abbondante, così come si viveva a Mornese. L’appello è di condividere l’esperienza, i sogni, i gesti, le azioni, le proposte sinodali che si stanno realizzando nelle comunità, nelle Ispettorie e Visitatorie e attraverso questo codice QR permettere a tutti di partecipare del dono della sinodalità.
Maria Baffundo, FMA
hmariab@gmail.com