Don Bosco ha maturato la scelta di fondare una Congregazione religiosa femminile per l’educazione delle giovani in attenzione alle sollecitazioni del suo contesto, dalla constatazione dello stato di abbandono e povertà in cui si trovavano molte ragazze, dalla profondità della sua devozione mariana: “Abbine cura: sono mie figlie” (Istituto FMA, Cronistoria, vol. 1 p.25, Ed. Italiana). Mentre egli maturava questo progetto, a Mornese (Alessandria), Maria Domenica Mazzarello, dell’Associazione delle Figlie dell’Immacolata, animava un gruppo di giovani donne che si dedicavano alle ragazze del paese, con lo scopo di insegnare loro a rendersi abili nel cucito, e soprattutto, per orientarle ad essere buone cristiane e oneste cittadine.
Due sogni che convergono in un identico ideale: far nascere anche per le ragazze e le giovani una Famiglia religiosa analoga a quella dei Salesiani. Maria Domenica Mazzarello fu Confondatrice nel dare forma e sviluppo al nuovo Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Il nome delle prime undici FMA è scolpito sulla lapide posta dove sorgeva l’antica cappella del Collegio, luogo in cui, il 5 agosto 1872 a Mornese, esse emisero la Prima Professione per essere nella Chiesa e nella società religiose educatrici delle giovani soprattutto dei ceti popolari. Ciascuna di loro porta con sé la propria storia e ha nel cuore sogni e aspirazioni di bene, insieme a timori e a paure. Vivono in semplicità la gioia “segno di un cuore che ama tanto il Signore” e ciò permette alle prime FMA di unire il loro “essere sempre a contatto con la gioventù”, con la loro identità di donne consacrate, abitate dal mistero di Dio, continuamente in ascolto della sua voce per imparare da Lui la vera sapienza della vita. Guidate dalla sapienza formativa di Madre Mazzarello, le FMA coniugano con creatività il Sistema Preventivo di Don Bosco con le risorse femminili e con le esigenze dell’educazione della donna e dell’infanzia, con un’attiva presenza nell’ambito della scuola e della catechesi.
“La Chiesa attende molto da voi. Come ieri, più di ieri […]. Difficoltà ce ne sono sempre, ma oggi sappiate che occorre una dose di generosità, di dedizione, di capacità di sofferenza, di resilienza, di pazienza, di sapienza superiore a ieri, quindi, in nome di Cristo che abbiamo la missione di testimoniare noi vi chiediamo la dedizione, il sacrificio, il dono totale alla Madonna Santissima per la gloria di Cristo. Ecco quello che la Chiesa attende da voi: non deludete le sue attese, ma rispondete oltre le sue stesse speranze (S.S. Paolo VI alle FMA, Udienza straordinaria Centenario dell’Istituto, 15 luglio 1972).
La generatività delle origini è una eredità e un appello appassionante per rinnovare la capacità di essere Presenza che genera vita e speranza e per aderire alla realtà da Educatrici perché i giovani abbiano vita in abbondanza.
Gabriella Imperatore, FMA
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