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Generare reti solidali

La vita e la missione educomunicativa di educatrici ed educatori è una continua ricerca e chiamata a mettersi in sintonia con il cuore dei giovani, per individuare i modi e i luoghi attraverso cui esprimere il mandato “A te le affido”. L’amorevolezza si percepisce nelle relazioni vitali, valorizzanti, capaci di aprire alla fiducia, di coinvolgere i giovani nella missione.

Il rapporto personale con i giovani, la paziente ricerca del punto accessibile al bene, il rapporto di fiducia possono creare un tessuto umano in cui si intrecciano molteplici relazioni, storie di vita e sogni. La forza educomunicativa del Sistema Preventivo di Don Bosco sta nel considerare i giovani interlocutori della propria esistenza, corresponsabili nell’educazione, nel cammino di crescita e di maturazione, nel portare cambiamento nella società. I giovani sono portatori di grandi energie, e se quel punto accessibile al bene viene scoperto e fatto vibrare, può fiorire in miracoli, generando semi di bene e di solidarietà.

Il digitale? È un’opportunità per dare forma al talento dei giovani

La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità, che oggi, con l’esperienza della pandemia a livello globale, può essere tradotta con l’“accesso al digitale”. Nel mese di aprile 2020 l’Istat – Istituto nazionale di Statistica – ha pubblicato lo studio Spazi in casa e disponibilità di computer per bambini e ragazzi, che ha messo in luce come nel periodo 2018-2019, il 33,8% delle famiglie non risultava avere un computer o tablet in casa. Un dato preoccupante se si pensa quanto sia importante avere a disposizione un pc oggi durante l’emergenza, non solo per chi lavora, ma in egual misura anche per gli studenti di qualsiasi ordine e grado di istruzione – dalla Scuola Primaria fino alla preparazione universitaria – che devono accedere alla didattica a distanza (DAD). Studenti che in moltissimi casi, si sono trovati sprovvisti di adeguati strumenti per continuare il loro percorso di studi. Partendo proprio da questa considerazione ha preso avvio il progetto PC4U.tech. Si tratta di una piattaforma web che mette in collegamento gli studenti che necessitano di un dispositivo (pc o tablet) per seguire la didattica digitale e le persone o le aziende dotate di dispositivi usati ma funzionanti e che sono disposti a donarli.

 

«La vita sussiste dove c’è legame, comunione, fratellanza» (Papa Francesco, Fratelli tutti, n 87). 

 

PC4U.Tech: il progetto è stato ideato, durante il lockdown, da quattro studenti milanesi, tra cui due allievi delle Scuole Salesiane.

Siamo davvero sicuri che tutti gli alunni siano pronti per la Didattica a Distanza? Che dispongano dell’attrezzatura necessaria (a partire dal computer) per affrontare al meglio questa modalità di insegnamento-apprendimento?

A queste domande ha risposto Jacopo Rangone, studente diciottenne che ha frequentato gli ultimi due anni all’“Hockerill Anglo-European College” in Inghilterra e Fondatore, insieme a tre coetanei, del Progetto PC4U.tech, con l’obiettivo di raccogliere, in caso ricondizionare, e ridistribuire gratuitamente i dispositivi usati (ma funzionanti) a quegli alunni di Milano e dell’hinterland che non ne dispongono. I

ll progetto è costituito da un Sito Internet dove chiunque può donare o richiedere un computer usato semplicemente cliccando sulla casella corrispondente: ‘dona’ oppure ‘richiedi’. A quel punto, registrata l’ordinazione, il computer viene sanificato, impacchettato e consegnato a casa, senza spese aggiuntive.

Dal principio i quattro ragazzi hanno potuto rispondere a una decina di donazioni, poi grazie anche a qualche servizio giornalistico, le raccolte si sono moltiplicate. Ne hanno ricevuti talmente tanti che hanno dovuto chiedere l’aiuto della Cooperativa For-Te e del suo servizio di delivery svolto da persone con disabilità cognitiva e per gli interventi di riparazione e inizializzazione dei dispositivi si sono affiancati ad una associazione no profit, Informatici Senza Frontiere, con cui condividono la battaglia contro il digital divide».

Dalla fine dello scorso novembre i quattro ragazzi hanno attivato una campagna di crowdfunding, che ha raccolto denaro che consente di coprire le spese per le prossime 300 richieste (per il ricondizionamento, per l’acquisto di licenze di Windows 10 quando non sono incorporate nel pc, per il packaging e per la gestione amministrativa del progetto).

I 4 studenti sono stati premiati dal Presidente della Repubblica d’Italia Sergio Mattarella con una targa per aver aiutato a ridurre il divario digitale: “La didattica digitale è un diritto di tutti”. Con questo motto quattro ragazzi milanesi hanno creato la piattaforma Pc4u.tech con l’obiettivo di portare computer e tablet nelle case dei ragazzi che non li hanno. Pc4u.tech è un sito molto semplice che fa incontrare gratuitamente domanda e offerta di tablet o pc usati. Sul sito vengono raccolte sia le donazioni che le richieste di dispositivi. Con l’aiuto di un tecnico, i promotori riescono a ricondizionare i computer e a dare loro nuova vita, rendendoli così validi per l’utilizzo. La pandemia ha messo famiglie e scuole davanti al tema del divario digitale. Quella di Pc4u non è certo la sola iniziativa di solidarietà che ha preso vita in questa stagione difficile. Ma i giovani promotori sono stati capaci di dare una visione al loro lavoro concreto: l’orizzonte auspicato è quello di ridurre il gap tra chi ha più e chi ha meno”.

(Fonte: ANS)

 

Gabriella Imperatore, FMA 
gimperatore@cgfma.org

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