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Educomunicazione e S.P.

La missione educomunicativa dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice si esprime nella pedagogia del Sistema Preventivo, originale sintesi di educazione, comunicazione ed evangelizzazione. Esserci nel cuore della Contemporaneità è rendere visibile il bello, il vero e il senso profondo della vita, nella consapevolezza che l’educazione “è cosa di cuore”.

È tra e con i giovani che don Bosco ha elaborato il suo stile di vita, il suo patrimonio pastorale e pedagogico, il suo sistema, la sua spiritualità. Il metodo preventivo consegnato da Maria a Giovannino nel sogno dei 9 anni, mira all’autentica integralità dei giovani, matura in un clima di evangelizzazione e di catechesi-vita, e si concretizza nella corresponsabilità e sinergia della Comunità Educante.

Cuore del Sistema Preventivo è la salvezza dei giovani. Papa Francesco ai giovani in occasione del Sinodo dei Vescovi (2018) afferma: “Carissimi giovani… ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione, perché vi porto nel cuore”. Il linguaggio del cuore ci ricorda quello del nostro Padre e Fondatore Don Bosco. Soltanto chi ama dal cuore e soffre per le sue fatiche, si occupa dell’altro. Collocare i giovani al centro dell’Educomunicazione è una questione di cuore.

La passione apostolica per i giovani è al centro del carisma educomunicativo salesiano. L’educazione è, allora, cosa di cuore, cioè di relazione. Don Bosco vede il cuore come centro dell’essere personale, espressione della totalità dell’uomo, principio di unità armonica, conoscitiva, affettiva e attiva. Maria Domenica Mazzarello anima e governa la comunità mettendo al centro le persone, pronta sempre a fare in ogni momento “di tutto per il loro bene”. Per lei, l’educazione è una “questione di cuore”, perché raggiungendo la totalità dell’essere, ne attiva responsabilmente tutte le dimensioni, orientandole alla crescita nel bene. Per Madre Mazzarello, quando il cuore è ben formato, è formata anche la persona.

Il cuore è il principio unificante della triade del SP: dimensione “affettiva” (amorevolezza) della relazione con Dio e con i fratelli; dimensione “razionale” (ragione) dove la persona plasma intelligenza e volontà; dimensione “morale” (religione) della libertà dove la persona impara a discernere tra bene e male, dove comprende e orienta il senso della propria vita.

La preparazione al CGXXIV è un forte appello a metterci in ascolto delle giovani e dei giovani, del loro mondo ricco di aspirazioni e di sogni, e anche pieno di sfide, di delusioni. Ci sentiamo, come Famiglia Salesiana, fortemente interpellati dalla chiamata alla conversione pastorale. Essa esige una mentalità di cambio, nuovi stili educomunicativi, in sinergia di intenti e di azioni.

I giovani sono al cuore della missione educomunicativa, della nostra risposta vocazionale, segni dell’amore preveniente di Dio: guardando a loro siamo interpellate a una fedeltà sempre nuova, radicale, autentica perché abbiano vita, e vita in abbondanza, siano felici nel tempo e nell’eternità.

I giovani sono portatori di grandi energie: se scoperto, e fatto vibrare, il punto accessibile al bene può fiorire in miracoli, germinare in semi di bene e di solidarietà, giungere per vie sconosciute anche alla santità. La santità nel quotidiano: Laura, Domenico, Ceferino, Michele Magone, Servo di Dio Carlo Acutis (genio dell’informatica, innamorato dell’Eucarestia), Serva di Dio Anna Zelíková, Beata Chiara Badano…e tutti gli altri conosciuti e sconosciuti al nostro cuore e alla nostra vita. 

La finalità del Sistema Preventivo è la salvezza dei giovani, perché giungano alla piena statura di Gesù e alla pienezza dell’umanità, cioè alla Santità. La forza del Sistema Preventivo è, perciò, considerarli interlocutori, corresponsabili nell’autoformazione, nell’itinerario di crescita e di maturazione, nel favorire trasformazione sociale. Siamo chiamati come educomunicatrici/tori ad accompagnarli nell’assunzione di una chiara identità personale, nell’assumere la responsabilità di creare una comunicazione integrata dentro e fuori la Rete, online e offline, perché la vita sia libertà di dono, di scelta e di impegno. Che i giovani siano socialmente responsabili, in grado di sviluppare innovazioni, di interagire costantemente, di lavorare collaborativamente, di socializzare è la meta dell’Educomunicazione. 

Come rendere visibile il volto giovanile dell’Educomunicazione, quale via privilegiata di Santità, oggi?

 

Gabriella Imperatore 
gimperatore@cgfma.org

 

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