Ascoltare la pace: la voce dei giovani

Le espressioni dei giovani riflettono le situazioni che vivono nei loro contesti ma hanno in comune l’unico grande desiderio: la PACE!

Nel mondo di oggi, sembra che la pace sia qualcosa di irraggiungibile. Almeno su scala universale. Tuttavia, credo che all’interno delle nostre piccole comunità nel mondo la pace esista. Il semplice atto di essere felici può essere visto come pace. Eppure c’è tanta devastazione anche nel mondo. Con le attuali guerre che infuriano in Ucraina, in Palestina, in Africa e le molte altre di cui non siamo a conoscenza. Sembra che la pace universale sia solo un sogno lontano. Posso solo sperare che un giorno arrivi un momento in cui potremo armonizzare le nostre differenze con le parole e giungere a una comprensione reciproca.

Steven Pham, Melbourne, Australia


Se la pace fosse solo il contrario della guerra, non sarebbe un tema importante su cui tutti possiamo e dobbiamo riflettere e interrogarci. Invece, è qualcosa che tocca tutti nella quotidianità. Scelgo io di essere una donna o un uomo di pace o meno, perché la pace è qualcosa che io in prima persona sono chiamata ad ascoltare e costruire. Sì, ad ascoltare e a farlo nel silenzio, perché la pace nasce da un atteggiamento di ascolto profondo e di accoglienza incondizionata nei confronti dell’altro che a volte può pensarla in modo diverso dal mio. Se mi lascio sfuggire l’occasione di ascoltare la parte più profonda di me, quella in cui Dio mi chiede di rispettare e accogliere mio fratello anche quando le nostre idee si muovono su sentieri diversi e di riconoscere in lui il volto del “Principe della pace”, perdo un’importante occasione per diventare anche io “costruttore di pace”.

Desiree Schiavone, Fragagnano, Italia, novizia FMA


È sentire la leggerezza della vita; ascoltare la “cessazione” delle guerre; capire senza dover parlare; sentire senza toccare; coltivare una cultura dell’incontro; tendere la mano; essere pronti, perché quando ascoltiamo con il cuore possiamo andare avanti in pace. A differenza del sentire, l’ascolto è entrare, idealizzare e sognare: un sogno per un mondo di pace.
Forse ci imbatteremo in qualcosa di contrario, ma saper ascoltare la pace significa comprendere che, in questo mondo, siamo portatori di una buona notizia, tutti fratelli e sorelle, facilitatori, strumenti, immagine e somiglianza del Creatore.
Beato chi è riuscito a fermarsi per ascoltare la pace, provare compassione e prendersi cura, perché anche se forse non cambieremo il mondo, faremo una grande differenza e, alla fine, questo sarà sinonimo di ciò che chiamiamo cura della nostra casa comune.

Mailla Beatriz Louzada de Oliveira, Collegio Auxiliadora, Ribeirão Preto, Brasile


Ci preoccupiamo continuamente della famiglia, della comunità, degli amici, dei conoscenti, lavoriamo, vogliamo trovare tempo per tutto, vivere una vita migliore, lottiamo strenuamente per la pace nel mondo. E proprio in questa corsa verso il nostro traguardo, perdiamo l’obiettivo.
Chiudiamo gli occhi, respiriamo, concentriamoci su Dio, oggi. Cerchiamo il silenzio nel nostro cuore, ascoltiamolo. Troviamo il tempo per parlare con il Creatore.
Possa l’equilibrio dei nostri cuori, costruito sulla relazione con Dio, far fluire sempre più pace al mondo. Ribaltiamo la situazione: non modelliamo la nostra pace interiore su quella esteriore. Cominciamo da Dio nei nostri cuori! “Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.” (Filippesi 4,6-7)

Marta Różycka, Bielawa, Polonia


Ascoltare la pace è innanzitutto rendersi conto dell’urgenza della vera pace oggi nelle nostre azioni personali, comunitarie o governative. Deve essere cercata continuamente, non con una ricerca periodica oppure in vista di un obiettivo. La pace universale è sempre da ricercare.
Inoltre, ascoltare la pace è desiderarla veramente, perché la pace è uno stile di vita insieme, proprio per questo la desideriamo. Quando abbiamo bisogno di qualcosa o amiamo una persona, siamo pronti a lasciare spazio all’ascolto, desideriamo capire in profondità i suoi bisogni. Ascoltare è desiderare di capire la realtà della pace, con quello che la pace esige oggi. E la costruzione di questa pace passa attraverso le nostre relazioni, i rapporti interpersonali, i comportamenti, il modo di vivere le nostre relazioni.

Lazare Gnoumou, Afrique de l’Ouest


“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio”. Senza pace, la vita è una rovina. La pace non significa una vita senza problemi, ma la sensazione di calma, di conforto e di sicurezza in mezzo alle tempeste, grazie alla presenza di Dio nella nostra vita.
Secondo me, la pace è la tranquillità dell’anima e della mente, perché se l’anima e la mente sono sane tutto il mondo diventa pacifico. Quando trovo la pace dentro di me sono in grado di vivere in pace con gli altri.
Chiedo a Dio di concedermi la pace in un mondo pieno di peccati e di sofferenze, perché questo è il vero conforto che cerco. Dio è il re e il Dio della pace.

Yeranouhi Sarkis, Aleppo, Siria


Se la guerra è paragonata a un mare in tempesta, forse la pace può essere paragonata a un lago calmo. La voce della pace è gentile, calda, silenziosa, ma anche così fragile che raramente ne sentiamo il suono.
Si vede la pace sui volti felici dei bambini, delle madri anziane, delle mogli che tengono in braccio i figli in attesa dei mariti… che tornano dalla guerra, soldati che tornano a casa. Basta interrogare i bambini che vivono nella violenza, nell’abuso e nella separazione per poter sentire il desiderio della pace.
La pace è davvero un dono inestimabile. Solo se li sappiamo apprezzare e ascoltare, sentiremo i messaggi che la pace ci invia.
Quando entro nella profondità del mio cuore e non sono più agitato dall’ansia, dalla gelosia e dalla rabbia, lì, sento la vibrazione della vita che mi circonda, sento il sussurro dell’amore, guardo i raggi scintillanti della libertà di scelta, sento il calore dell’accoglienza e della gratitudine e così il mio cuore si sente in pace.

Lê Vũ Nhã Khuyên, Saigon, Vietnam

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