Il Sinodo: una grande esperienza di ascolto

Con gioia entro in questo spazio prezioso per condividere con la famiglia del DMA un’esperienza particolarmente ricca e inedita vissuta durante il Sinodo, che si è svolto in Vaticano dal 4 al 29 ottobre 2023. Ringrazio il Signore e Papa Francesco per questo dono fatto non solo a me, ma all’intero Istituto. Mi sono sentita sempre collegata con tutte le Figlie di Maria Ausiliatrice, con i giovani e i laici del mondo uniti come Famiglia Salesiana.

Il Sinodo, il cui tema è “Per una Chiesa Sinodale, comunione, partecipazione, missione”, sta rinnovando la vita della Chiesa entrata in un grande processo di conversione. Già si intravedono dei germogli di vita nuova! Significativa è stata l’esclamazione di un Vescovo durante la condivisione in gruppo: “Io sento che qualcosa sta cambiando!”. Un’espressione scaturita dal profondo del cuore! Ho visto spuntare una stella che, nel buio della notte, indica la strada del futuro e orienta il mio sguardo verso quello che sta cambiando. I segni ci sono e li stiamo condividendo con altri partecipanti al Sinodo!
Il Sinodo, una grande esperienza di ascolto fecondo! Papa Francesco sottolinea che “Una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto, nella consapevolezza che ascoltare «è più che sentire». È un ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare. Popolo fedele, Collegio episcopale, Vescovo di Roma: l’uno in ascolto degli altri; e tutti in ascolto dello Spirito Santo, lo «Spirito della verità» (Gv 14, 17), per conoscere ciò che Egli «dice alle Chiese» (Ap 2, 7)”. (Discorso 50° anniversario istituzione Sinodo dei Vescovi, 17 ottobre 2015)

Durante l’Assemblea sinodale, le condivisioni sulle caratteristiche della Chiesa Sinodale hanno messo in rilievo quanto, durante le prime tappe del processo, molte persone, soprattutto laici e laiche, hanno espresso la loro sorpresa e la loro gioia di essere, per la prima volta, coinvolte nella vita della Chiesa, valorizzate e prese seriamente in considerazione.
Ci si chiede: come sviluppare il nostro sguardo perché diventi sempre più come quello di Gesù che “vede” e “sente compassione” di chi rimane escluso perché nessuno lo ha “visto”, lo ha chiamato? In questa situazione si trovano molti giovani e adulti, in particolare donne e famiglie.
Come raggiungere tutte le persone, vescovi, sacerdoti, laici, consacrati e consacrate che non sono ancora entrati nel processo sinodale? Perché sentono resistenza? Sono state invitate, chiamate? Quale esperienza offrire perché possano scoprire la bellezza del camminare insieme? Penso molto al mondo dei giovani che aspettano di essere coinvolti. Chi li chiamerà?
La sinodalità missionaria è il coinvolgimento di tutto il Popolo di Dio, di tutti I battezzati che sono corresponsabili della missione della Chiesa. Si vuole anche raggiungere i lontani dalla Chiesa, i credenti di altre religioni, quelli che si sentono esclusi. “La Chiesa è la casa di tutti, tutti, tutti”! ripete Papa Francesco.
Il Sinodo convocato dallo Spirito Santo, il grande e principale Protagonista, è un autentico laboratorio di profondo ascolto. Nell’Aula Paolo VI, attorno a tavoli rotondi di dodici persone ciascuno, 464 partecipanti si sentono come invitati a una grande riunione di famiglia, dove la gioia di incontrarsi è palpabile. Si crea un clima che apre i cuori e mette a proprio agio. Una fiducia reciproca s’instaura rapidamente. Vescovi, fedeli laici, sacerdoti, consacrate e consacrati, Patriarchi e Delegati fraterni, uomini e donne provenienti da diversi parti del mondo, possono guardarsi negli occhi e ascoltarsi con un’attenzione che scaturisce dal cuore. Insieme si affronta una questione di discernimento affidata al gruppo. Facciamo l’esperienza di “una Chiesa che cerca di essere unita e fraterna, che ascolta e dialoga”, secondo le parole di Papa Francesco.
La Conversazione nello Spirito vissuta durante l’Assemblea sinodale permette di esercitarsi all’ascolto in modo coinvolgente. Nella preghiera e nel silenzio, l’orecchio del cuore si apre per ascoltare lo Spirito Santo che si manifesta nella Parola, nell’intimo dell’essere, nel vissuto quotidiano personale e di ogni Chiesa locale. Questa apertura apre orizzonti sempre più ampi quando si ascolta quello che lo Spirito dice attraverso gli altri membri del gruppo e ci si lascia toccare, interpellare condividendo le risonanze, le resistenze, le chiamate.
Sono rimasta molto colpita dall’umiltà, sincerità, semplicità e capacità di rimettersi in questione di ogni membro dei gruppi che ho avuto la grazia di accompagnare come Facilitatrice. La conversazione nello Spirito ha creato un clima di profondo rispetto che ha favorito la libertà di espressione, una grande apertura alle diversità culturali e sociali, di accoglienza reciproca, di discernimento sereno per far crescere la sinodalità missionaria della Chiesa.
Pareri convergenti, come quelli divergenti, sono rispettati e considerati un arricchimento della ricerca condivisa. L’esperienza del limite crea spazi di apertura al soffio dello Spirito e alla necessità di camminare insieme, di allagare sempre più il dialogo per costruire comunione. L’ascolto attivo, vissuto insieme, fondamento di un discernimento condiviso nell’accoglienza delle differenze, è esperienza di pace!
Un grande ascoltatore è stato il Santo Padre, Papa Francesco, presente a tutte le Assemblee generali in atteggiamento di ascolto attento, quasi solo di ascolto!
Nel Sinodo è stata molto significativa la comunione con i Membri provenienti da molti Paesi in guerra e con i loro popoli. La voce dei poveri, dei giovani, dei migranti, delle vittime di violenza, degli esclusi si è fatta sentire concretamente. Ascoltare la loro voce è ascoltare la voce di Gesù!
L’ascolto è la base della cultura dell’incontro che trasforma chi si lascia toccare.
La sinodalità è missionaria e la Chiesa, a partire dall’ascolto dello Spirito e della realtà, soprattutto dei poveri, cerca di discernere risposte nuove alle domande del mondo di oggi.
L’ascolto e la speranza camminano insieme, aprendo ampi e nuovi orizzonti!

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