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Ecologia integrale: maturazione di una coscienza ecclesiale

Un nuovo dialogo fra la Chiesa e il mondo contemporaneo è stato consacrato al Concilio Vaticano II e papa Francesco, sin dalla sua elezione, ha indirizzato tutte le energie ecclesiali in una missione che sia nel solco del Concilio. È esplicita, in particolare, la ripresa da parte della Evangelii Gaudium (2013) – vera e propria overture del pontificato – dello sguardo sul presente e sul futuro della Evangelii Nuntiandi di Paolo VI.

Fu proprio papa Montini, nel 1970, in un discorso alla FAO a Roma, a introdurre per la prima volta il termine “ecologico” nel vocabolario della Santa Sede, parlando di alimentazione e dei rischi dell’uso di tecnologie sbagliate che possono causare catastrofi ecologiche. Usò espressioni che anticipano in modo sorprendente la Laudato si’ (2015) di Papa Francesco: «Insomma, tutto è collegato e vi obbliga ad essere attenti alle conseguenze di ogni intervento su larga scala da parte dell’uomo nell’equilibrio della natura, messa nella sua armoniosa ricchezza a disposizione dell’uomo secondo l’amorevole volontà del Creatore».1 Qui già si coglie come l’approccio magisteriale al tema sarà teso a non farne un problema settoriale, ma una questione di “equilibrio” e di “armoniosa ricchezza” da riconoscere, coltivare e custodire, contrastando le derive degli interventi umani “su larga scala”.
Giovanni Paolo II, nel 1990, scriverà nel suo Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la pace che la “questione ambientale”, che nello stesso documento chiama “questione ecologica”, rivela la profondità della crisi morale dell’uomo moderno. In continuità con tale approccio, Benedetto XVI, nell’enciclica Caritas in Veritate (2009), sottolinea che «lo sviluppo umano integrale è strettamente legato ai doveri derivanti dal rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale, considerato come un dono di Dio per tutti, il cui uso comporta una responsabilità comune nei confronti di tutta l’umanità, specialmente dei poveri e delle generazioni future». Il Magistero si avvicina progressivamente al concetto di “ecologia integrale”, parlando qui di una «autentica “ecologia umana”» che saldi le questioni ambientali con la difesa della vita umana in ogni sua fase.

Si può dire che la novità di Papa Francesco stia nel riprendere la nozione di “questione ecologica”, di Giovanni Paolo II e quella di “ecologia umana”, fatta propria da Benedetto XVI, portando al centro della missione ecclesiale, con l’enciclica Laudato Si’, la cura della casa comune, attraverso una “ecologia integrale”. Tale rilievo, da mantenere in relazione con l’altro fuoco di una medesima ellisse, cioè l’appartenenza di ogni persona e di ogni popolo a una famiglia comune, rappresenta una svolta nell’attuazione del Concilio Vaticano II. Possiamo dire che la Costituzione Gaudium et spes, «sulla Chiesa nel mondo contemporaneo» venga ripresa con una radicalità direttamente proporzionale alle sfide che l’umanità tutta ha oggi di fronte. L’intero capitolo IV dell’enciclica è quindi dedicato a spiegare cosa sia l’ecologia integrale.

Sulla scia dell’enciclica, sono nate diverse iniziative che stanno aiutando i cattolici e le Chiese locali a impegnarsi, in modo ecumenico, con più intensità. Una fra tutte: la Piattaforma d’Azione Laudato Si’ (2021), con cui il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale si è proposto di facilitare la costruzione di reti e di strumenti per raggiungere soluzioni reali e durature alla crisi ecologica. Gli obiettivi sono: rispondere al grido della Terra; rispondere al grido dei poveri; sviluppare una economia ecologica; adottare stili di vita sostenibili; favorire una educazione ecologica, una spiritualità ecologica e forme di resilienza ed empowerment comunitario. La missione continua. Nel 2023 è sorta l’Ecology Network Alliance (ENA): si tratta di reti territoriali di ecologia integrale. Esse cercano di promuovere una Chiesa sinodale che cammini insieme ai popoli indigeni e ad altri popoli emarginati. Sinodalità significa infatti riconoscere che qui è in gioco l’evangelizzazione stessa, cioè il rilievo intrinsecamente sociale e trasformativo del kerygma. È dunque lo Spirito che spinge le Chiese all’azione, nella ricerca della giustizia e nell’intervento sulle sfide ambientali più urgenti. Sempre lo scorso anno, il 4 ottobre, con l’Esortazione apostolica Laudate Deum papa Francesco ha non solo richiamato l’attualità di Laudato si’, ma ha fatto risuonare un appello ultimo ai responsabili delle Nazioni e all’umanità tutta, affinché quella ecologica sia chiamata col suo vero nome: conversione.

  1. Discorso di Sua Santità Paolo VI per il 25° anniversario della FAO, lunedì 16 novembre 1970. ↩︎

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