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Sistema preventivo vissuto. Buone pratiche

Pietro Braido, nel suo importante studio Prevenire non reprimere sottolinea l’importanza di “restaurare”, reinventare, ricostruire il Sistema preventivo. Afferma: «Le radici sono solide e da esse può rinascere, in forme aggiornate ricche di futuro, un vero “nuovo sistema preventivo”. Ci sono “principi” che hanno virtualità illimitate; vi si trovano, inoltre, suggestioni particolari gravide di sviluppo; non mancano germogli che attendono di sbocciare ed espandersi».

Questa convinzione di Pietro Braido1 si è vista illustrata– anche se in modo modesto, circoscritto e limitato – nelle buone pratiche che sono state presentate nel Convegno internazionale Apporto delle Figlie di Maria Ausiliatrice all’educazione (1872-2022). Percorsi, sfide e prospettive. Si è visto come, dopo 150 anni, il sistema preventivo viene attualizzato e inculturato dalle FMA in tante nuove forme, esprimendo così alcune sue virtualità. Ancora oggi ci sono dei germogli che continuano a sbocciare e tutto ciò testimonia quanto il Sistema preventivo sia vivo, dinamico ed attuale.
I video delle buone pratiche, infatti, cercano di rispondere ad una domanda di fondo: Come oggi, dopo 150 anni di storia, il Sistema preventivo viene inculturato, vissuto, attualizzato nella nostra missione educativa?
I video valorizzano l’esperienza dell’oggi ed illustrano la ricchezza del Sistema preventivo, come risposta alle sfide e alla realtà dell’oggi.
L’elaborazione dei video presentati ha seguito una traccia di riflessione con l’intenzionalità di essere uno strumento significativo per rileggere e ripensare la nostra esperienza a livello più profondo, vitale e sistematico. Si chiedeva ad ogni responsabile dei video di rispondere ai seguenti punti:

  • Contestualizzazione in cui è nata e si è sviluppata la buona prassi
    Breve presentazione dell’ente/comunità promotore/trice e dei soggetti attuatori – Denominazione, contesto, mission, tipi di servizi/attività.
  • Motivazione e finalità
    Breve storia e sviluppo, motivi/ragioni che sono all’origine del percorso/progetto/servizio e finalità che l’ente/opera/progetto si prefigge di raggiungere.
  • Target
    Tipo di destinatari/utenti del percorso/progetto/servizio (età, lingua, formazione, caratteristiche).
  • Obiettivi educativi/formativi
    Obiettivi previsti dal percorso/progetto/servizio (espressi in termini di risultati attesi al termine del percorso).
  • Descrizione dell’esperienza
    Attività – Dati sulle attività sociali, educative e/o formative previste
  • Metodologia e strumenti utilizzati
    Modalità di attuazione e di valutazione del percorso/servizio/progetto.
  • Quale impatto trasformativo sull’educazione ha lasciato o sta lasciando quest’esperienza nel territorio o nel paese?
  • A quali esigenze o sfide impreviste ha dato una risposta innovativa/preventiva; quali ostacoli ha incontrato e quali risorse ha sviluppato?
  • Quali aspetti del Sistema Preventivo ha sviluppato e attualizzato in modo più evidente?

I video sono rappresentativi di una realtà dell’Istituto molto più ampia, ricca e articolata. La vita infatti è dinamica e molto più ricca di quello che si può afferrare, provare a raccontare e teorizzare. Infatti la realtà è superiore all’idea e questo criterio è legato all’incarnazione del Vangelo e del carisma (cf Evangelii Gaudium 231 e 233).
Le buone pratiche rappresentano la realtà della missione educativa dell’Istituto nelle sue varie sfaccettature:

  • aree geografiche diverse: cercano di rappresentare la realtà dell’Istituto nei 5 continenti: i video rappresentano 18 nazioni.
  • opere educative diverse: scuole, opere sociali, oratori, catechesi, scuole superiori e università; presenza tra i più poveri; volontariato; comunità interculturali di accoglienza degli immigrati…
  • tematiche diverse: ecologia integrale (Laudato si’); promozione ed educazione culturale tra gli indigeni; inculturazione, educazione-empowerment della donna; dialogo interreligioso; accoglienza dei migranti; catechesi; l’educazione dei sordo-muti; Diritti umani; Servizio civile e VIDES; educomunicazione; formazione professionale; la missione educativa nelle scuole e nelle Istituzioni Superiore (ISS-FMA); il cammino in rete con i più vulnerabili, tra le ISS-FMA e scuole; educazione ai valori….
  • Lingue diverse: i video sono stati realizzati nelle lingue di origine delle buone pratiche: italiano, inglese, spagnolo, portoghese e francese.

Dalle buone pratiche emerge chiaro un circolo ermeneutico generativo interessante: il carisma illumina, arricchisce, feconda, purifica e trasforma la cultura con la quale entra in contatto e la cultura, a sua volta, diventa stimolo per fare emergere quelle virtualità nuove del Sistema preventivo di cui parla Pietro Braido e la dinamicità creativa del carisma che si incontra con nuovi valori e nuove sfide. «Non c’è dubbio che il carisma salesiano è uno, valido per tutti e per ciascuno; ma non può essere vissuto in forma univoca; se non ben radicato nella cultura in cui la comunità svolge la sua missione, non saprà sprigionare le virtualità di salvezza che racchiude, non risulterà significativo nell’oggi della nostra storia, né potrà sussistere nel domani» (Pascual Chavez Villanueva, L’inculturazione del carisma salesiano, in Atti del Consiglio Generale 92[2011]411,7).
Le buone pratiche mettono in evidenza alcuni elementi interessanti: il valore del lavoro in rete e della condivisione del carisma con i laici, la sfida e la bellezza dell’interculturalità del carisma. La realtà concreta di ogni presenza/opera invita le comunità educanti a andare oltre l’assistenzialismo e passare “da una mentalità del povero alla mentalità dell’imprenditore”, di vera e autentica promozione delle persone, difesa dei loro diritti mediante l’educazione integrale delle giovani generazioni. Il lettore e le comunità educanti certamente possono trovare altri elementi interessanti e tutto ciò può essere occasione per comprendere l’attualità e la vitalità del Sistema preventivo e individuare le sfide educative di oggi nell’attuarlo.
Riflettere costantemente sulla nostra prassi educativa carismatica – su quali principi e valori essa si fonda, come essa sta rispondendo ai bisogni giovanili oggi, quale è il suo impatto sulla realtà, ecc. – è cercare la fedeltà creativa al carisma ed attuare ciò che papa Francesco ci ricorda: «avere una sempre vigile capacità di studiare i segni dei tempi» (Evangelii Gaudium 51).
Le buone pratiche sono testimonianze di un Istituto pieno di vita, capace di mettere in campo creatività, spiritualità e passione educativa. Un carisma che continua a incarnarsi nel tempo e nei vari luoghi, contagiare le realtà che incontra e rendere i giovani protagonisti della loro storia.

  1. BRAIDO Pietro, Prevenire non reprimere. Il sistema educativo di don Bosco, Roma, LAS 1999, 391. ↩︎

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