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Un farmaco sicuro ed efficace

Per rispondere al compito per cui è stato confezionato, un farmaco non soggetto a prescrizione dovrebbe essere, oltre che sicuro anche efficace: sicuro, cioè non provocare danni all’organismo di chi lo assume; efficace, cioè contrastare il disturbo ed essere di reale aiuto alla guarigione. È cosa risaputa che, tra i molti farmaci che rispondono alle qualità richieste, ce ne sono anche di quelli che sono sicuri, ma efficaci quanto un placebo. Per rendere un farmaco quello che dovrebbe essere, si richiedono tempi di studio, di seria ricerca e attenta sperimentazione. Di fatto, però, coloro che hanno poteri, tendono a investire più per gli interessi economici che per il bene della popolazione. Adeguati investimenti nella ricerca scientifica, in funzione di un continuo monitoraggio e un adeguamento dei farmaci, servirebbero ad evitare inutili sprechi e ad offrire ai cittadini farmaci che oltre a non provocare danni, contribuirebbero efficacemente alla guarigione.1

Un farmaco sicuro ed efficace

Anche per contrastare e guarire dai mali tristemente coinvolgenti dall’attuale situazione di guerre, violenze, migrazioni forzate e altro occorrono rimedi adeguati. Riflessioni, suggerimenti, proposte, manifestazioni, testimonianze, prese di posizione coraggiose e anche rischiose non mancano. Sono tutti buoni “farmaci” che, “assunti” in quantità e con modalità adatte, possono contrastare le malsane logiche del potere, concorrere alla “guarigione” dall’odio e dalla violenza e all’avvento sospirato della pace. Uno di questi farmaci, alla portata di tutti, realizzabile con diverse modalità e in qualsiasi ambente, è la testimonianza, l’esempio. Nel bene e nel male, l’esempio, molto più delle parole, ha una straordinaria forza trainante. Quando è buono, in modo simile a quello di un buon farmaco, offre contributi sicuri ed efficaci, spesso anche disarmati e disarmanti, sia nelle piccole comunità che nella grande famiglia umana.

Negli ambienti del vivere quotidiano, fra i molti altri, convivono anche testimonianze di atteggiamenti sicuri ed efficaci. Sono comportamenti semplici che mentre non recano danni né a se stessi, né agli altri, contribuiscono a prevenire disagi, a contrastare il male e a creare benessere, armonia, pace. Chi, con piena consapevolezza, decide di non rispondere con le stesse “armi” a parole e atteggiamenti provocatori e offensivi e va avanti con la forza e la dignità dell’umiltà, non fa danni, evita incresciosi litigi, disarma e cresce in umanità. Chi, alzandosi al mattino benedice la Vita e con il saluto e il sorriso trasmette benedizione e serenità a quanti incontra, non danneggia nessuno, diffonde fiducia e apre spiragli di serenità fra le nebbie della monotonia quotidiana. Coloro che si accorgono del bisogno di un sostegno, di un desiderio inespresso, di un dolore nascosto, di un ostacolo da rimuovere e intervengono senza richiesta, non recano danni, prevengono cadute pericolose e malcontento, donano sollievo e creano fraternità. Chi per rispetto e senso di responsabilità si reca puntuale al lavoro, allo studio, alla preghiera, non danneggia alcuno, ma crea sicurezza, fiducia, senso di appartenenza. E ancora, coloro che restano fedeli al proprio progetto di vita nonostante le evidenti difficoltà e la possibilità di fare diversamente, oltre a non danneggiare, diffondono una energia positiva tale da diventare sostegno efficace per chi si trova nelle stesse condizioni. Così pure chi di fronte ad atteggiamenti di sufficienza, pretesa, mancanza di rispetto e stupidità si astiene da facili giudizi di condanna e di critica e preferisce la fatica della comprensione e del dialogo o del silenzio, mentre non danneggia, può disarmare, stimolare alla riflessione, al rispetto, alla prudenza e a una possibile fraternità. Chi, nell’ambito educativo, prima delle armi del voto, della sospensione, della bocciatura cerca di comprendere, segue con affettuosa ed esigente fiducia attendendo i tempi, mentre non fa danni, salva le/i giovani in difficoltà e, come Don Bosco, apre strade di vita impensate stimolando altri a fare lo stesso. E così via.

  Tempi di preparazione 

Come per la costruzione di farmaci sicuri ed efficaci sono necessari tempi di studio, di preparazione, di puntuale sperimentazione e di confronto, così, e ancor più, viene richiesto per la formazione di atteggiamenti in grado di esprimersi in testimonianze positive. La testimonianza positiva non si improvvisa, né si può esigere o dare per scontata con il raggiungimento dell’età. E neppure basta credere o “proclamare” di essere aperti agli altri, pazienti, capaci di perdonare, educatrici/educatori amorevoli ed esigenti, orientati a prevenire più che a punire, per esserlo. Si tratta di comportamenti legati alla crescita e alla maturazione della persona. Esigono il rispetto dei ritmi di crescita propri di ogni persona e una particolare attenzione alle occasioni stimolanti l’apertura agli altri. Richiedono tempi lunghi di allenamento, di prova e riprova, di accettazione e riflessione sugli eventuali e inevitabili errori, di resiliente ripresa nello sconforto, di studio, di confronto e di collaborazione. E quello che non può mancare, per sostenere e rendere efficace la perseveranza, è la convinzione di essere perennemente e gioiosamente apprendiste/i, convinzione fondata su una solida motivazione personale illuminata dai grandi valori umani ed evangelici e sostenuta dal desiderio di collaborare al bene della piccola e grande famiglia umana. L’obbligo, la regola e il dovere possono dare buoni orientamenti, ma non sono sufficienti a sostenere testimonianze positive e trainanti.

  Effetti collaterali

Come per i farmaci soggetti a prescrizione e necessario tener presenti gli eventuali effetti collaterali, anche per scelte di vita in grado di offrire testimonianze positive ed efficaci, è necessario fare i conti con le possibili difficoltà. Una di queste è la fatica di discernere e orientarsi fra i consigli saggi e incoraggianti e consigli di convenienza camuffati di prudenti sicurezze e poi quella di resistere a pressioni, giudizi, ironie delle/dei benpensanti e alle poco benevoli chiacchiere. 

Da non sottovalutare è pure è la fatica di andare contro la comune e ormai normale tendenza al facile, al comodo, al conveniente e all’abitudine di avere tutto e subito. Con le possibilità e i tempi che corrono, può sembrare assurdo, anche in “convento”, rinunciare a rispondere alle provocazioni con lo stesso tono; alzarti prima per aver tempo di meditare ed essere puntuali; perdere un’occasione di uscita distensiva; fermarsi per un aiuto, un’assistenza oltre l’orario stabilito; prevenire un malcontento senza esserne richieste, né attendere ricompensi; insegnare, sostenere, pazientare per risultati non garantiti. E poi perseverare anche quando il peso dei giorni sembra insopportabile. 

Il farmaco della testimonianza positiva, non richiede solo fatica e rinuncia. È un percorso costellato anche di piccoli e grandi risultati, di qualche indimenticabile sorriso, di delicati segni di riconoscenza. È una strada di crescita umana e spirituale che porta nelle profondità dell’anima, là dove, nell’abbraccio del Mistero che inabita, nasce quella comunione che unificando spalanca orizzonti sconfinati di silenziose armonie, di beatitudine, di senso. Sono doni che ricchezza, possesso, piacere e comodo promettono, ma che non possono né sanno dare. 

Tutte e tutti, di qualsiasi età, professione, prestanza fisica, colore, religione, etnia potrebbero, possono investire per la costruzione dei farmaci sicuri ed efficaci della testimonianza positiva, degli esempi buoni, disarmati e disarmanti. Non c’è tempo, stagione, ambiente dove non si possano realizzare serie e costanti sperimentazioni. Nella storia di tutti i Continenti, e anche nel presente, non mancano autorevoli testimonianze a confermarlo. La consapevolezza dell’efficacia della testimonianza positiva nel contrastare e disarmare il male, mentre rafforza il coraggio e il gusto dell’andare contro corrente, potrebbe, può allargarsi a possibili ammiratori e ammiratrici, imitatori e imitatrici e diventare un efficace contributo al bene di tutti, alla pace.

  1. Cf HATTON Randy C., Entusiasmi raffreddati, in “le Scienze”, maggio 2024, pagg. 82-87. Fra l’altro, a pag. 86, l’autore afferma: “Il governo dovrebbe essere in grado di spendere milioni di dollari per far risparmiare ai consumatori miliardi in prodotti inefficaci”. ↩︎

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