Sono Zakia, la moglie di Luca. Riesco a condividere la mia storia oggi grazie alla fede, in primis, grazie alle tre bimbe che sono semi di un grande e vero amore che ha saputo fondere due realtà in una, due corpi in uno solo, due spiriti in un solo spirito. Questo amore oggi ha la forza di far crescere le nostre bimbe nella memoria di un padre che non c’è più fisicamente, ma sarà sempre la stella che veglierà su di noi fino al giorno di un nuovo incontro.
Condividere il dolore si trasforma in energia e amore. Sento la missione e il dovere, anche se per me non è facile. Ho creduto a un disegno divino di amore e di progetti sognati insieme che non vorrei si fermasse. Questa forza di operare per la pace è per trasmettere amore, la cui potenza supera il male. Questa missione inizia da casa mia con le mie figlie per l’uomo a cui ho promesso di condividere la vita e con il quale continuo a dialogare per decidere ogni dettaglio, come abbiamo fatto sempre. Per questo ho scelto di coltivare la pace interiore con gesti quotidiani, di insegnare a perdonare perché si educa con quello che si dice, ancor di più con quello che si fa, ma molto di più con quello che si è. Continuo il cammino con questi principi, miei e di Luca, perché, anche se sono stati separati i corpi, saremo per sempre la stessa anima.
La Fondazione “Mama Sofia” si propone di tramandare il patrimonio di valori universali e l’eredità spirituale di Luca. Promuove la diffusione di valori di pace, giustizia e solidarietà tra i popoli mediante attività culturali di interesse sociale e attività di informazione, istruzione e formazione per una cultura dell’integrazione, della legalità e della non violenza. È dare dignità alle persone lavorando su progetti concreti, dando corpo alle parole, proseguendo l’impegno di un grande che ha ben rappresentato il Corpo diplomatico, la sua seconda famiglia che mi sta sempre accanto per portare avanti il suo esempio con grande affetto.
Mama Sofia nasce come Associazione umanitaria nel 2017 a Kinshasa, in Congo, per iniziativa di Zakia Seddiki con il sostegno dell’ambasciatore Luca Attanasio, in qualità di Presidente onorario. L’Associazione opera in Congo a partire dal 2017 attraverso iniziative ideate ad hoc per dare una risposta immediata a richieste di aiuto per situazioni di grave disagio e difficoltà attraverso la realizzazione di progetti. Dopo aver avviato numerosi progetti in Congo in ambito sociale e sanitario, nel 2021 viene creata in Italia la Fondazione impegnata principalmente nella tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici dei minori e dei giovani socialmente ed economicamente svantaggiati.
Attraverso un costante dialogo con le istituzioni, i governi e le organizzazioni nazionali e internazionali, la Fondazione favorisce la cosiddetta “Cittadinanza universale” come capacità di tutti i popoli non solo di godere formalmente di diritti, ma soprattutto di poterli concretamente esercitare.
Nella mission di Mama Sofia rientra inoltre la promozione dell’arte quale veicolo fondamentale per diffondere i valori della cultura e dell’istruzione, anche mediante cooperazione con organismi nazionali e internazionali, enti privati e pubblici che condividono e perseguono le stesse finalità della Fondazione. (https://www.mamasofia.org)
Questa non è la storia di un eroe, ma un’esperienza di vita. Ognuno di noi può avere un momento difficile, un grande dolore, ma deve cercare quella forza e determinazione per dare un senso alla vita, concentrandosi sulla missione affidata, senza perdere tempo a giudicare, ma provando ad essere operatore di pace, a sentire la responsabilità di cambiare le situazioni, nella speranza di un mondo migliore per noi e per le future generazioni, che vanno coinvolte già da oggi per il domani. Loro sono il presente prima del futuro, devono avere linee guida da sviluppare per non rifare i nostri errori, ma continuare la strada con l’esempio di donne e uomini che incide nelle loro vite e nella crescita delle comunità.
Nel libro “Luca Attanasio. Storia di un ambasciatore di pace”, edito da Piemme, Fabio Marchese Ragona ricostruisce la vita di Luca attraverso le voci di familiari, amici, colleghi che hanno collaborato con lui nella realizzazione di importanti progetti. I loro racconti seguono i passi del ragazzo che cresce in oratorio, non ha paura di inseguire grandi sogni, e poi del giovane cattolico che costruisce una famiglia con Zakia, che è musulmana. Permettono, soprattutto, di conoscere il modo moderno, lungimirante e solidale in cui il giovane ambasciatore interpretava il suo ruolo, spogliandosi di giacca e cravatta per visitare e aiutare le comunità più isolate dei paesi nei quali operava. Una storia di eroismo quotidiano che dà speranza a quegli “ingenui” che lavorano per cambiare il mondo.