Oggi la società attribuisce diritti e doveri a tutti i membri della comunità. La pace è dovere di tutti, sia perché non ha il suo regno solo nella politica, ma lo ha in tante altre sfere interiori, che impegnano anche di più la nostra personale responsabilità, sia perché la pace ha la sua operativa sorgente nelle idee, negli animi, negli orientamenti morali. La pace in astratto non esiste: esistono uomini e donne che fanno la pace. La responsabilità è davvero di ciascuno, siamo chiamati a vigilare sulla nostra umanità, sui nostri orizzonti e sogni. Sogniamo effettivamente un futuro di pace? Pensiamo forse che è solo utopia?
La scuola può contribuire fortemente al cambiamento della società e ha un ruolo determinante nell'educare alla pace. Proprio le nuove generazioni possono aiutarci ad immaginare e costruire la pace e a comprendere profondamente il suo valore.
Costruire significati condivisi, gettare lo sguardo su ciò che accade nel mondo, leggere un libro o esplorare le opere d'arte... ci sono diverse possibilità per affrontare i temi della guerra e della pace.
Per rendere l’idea di fraternità, Papa Francesco, usa l’immagine di tanti fili multicolorati che, tessuti insieme, formano un magnifico e unico tappeto. Egli scrive che «l’amore di Cristo ci chiede di mettere da parte ogni tipo di egocentrismo e di competizione; ci spinge alla comunione universale e ci chiama a formare una comunità di fratelli e sorelle che si accolgono e si prendono cura gli uni degli altri».
Vista in quest’ottica, la pace, è una dimensione che dovrebbe far parte continuamente della vita. La pace è qualcosa che si percepisce nelle persone che vivono intorno a noi, così come la sofferenza, la noia, l’odio o l’amore e, in quanto tale, essa può essere contagiosa.
Un sorriso che sdrammatizza la tensione, la carezza che porta la pace nell’animo triste di un bambino che piange o nel volto rabbuiato di un adolescente. Sono molti i piccoli “gesti” quotidiani, che concorrono già, in sostanza, ad una “formazione alla pace”.
Nell’enciclica Laudato si’ (LS) viene delineata una vera e propria «cultura della cura» che si compone sia di piccoli gesti quotidiani sia di strategie ampie ed organizzate. Fondamento per la promozione di una tale cultura è l’educazione.
La conversione, la creatività, la cura e le virtù sono le quattro linee guida principali che ci permettono di declinare e approfondire i dinamismi pedagogici che emergono dalla Laudato si’.
L’educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza l’arrivo di esseri nuovi, di giovani.
Al futuro appartengono i progetti, fili tracciati tra i sogni e la realtà. Pro-gettare: gettare avanti i pensieri e il cuore per far parte di questo mondo, per partecipare al dono ricevuto.