Lo stile educativo-comunicativo di Maria Domenica Mazzarello, quello delle Figlie di Maria Immacolata e delle prime sorelle di Mornese, è fatto di accoglienza e attenzione alle ragazze più bisognose. Il suo modo di relazionarsi si manifesta con l’affetto, il confronto, i richiami fraterni, il tratto cordiale.
La missione educomunicativa dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice si esprime nella pedagogia del Sistema Preventivo, originale sintesi di educazione, comunicazione ed evangelizzazione. Esserci nel cuore della Contemporaneità è rendere visibile il bello, il vero e il senso profondo della vita, nella consapevolezza che l’educazione “è cosa di cuore”.
“È importante per noi saper usare dei mezzi ordinari di autoformazione, dei quali la preghiera è senza dubbio il primo e più importante. […]. Sentiamo sovente l’esigenza di più ampi spazi di colloquio con il Signore, però a volte non sappiamo dialogare veramente con Lui. È questo frutto di attivismo e di una conseguente superficialità spirituale. Non saremo vere figlie dei nostri Fondatori se non sapremo cogliere il valore dei brevi, profondi e sentiti contatti con il Signore, Dio fra noi, alla cui presenza vogliamo vivere e lavorare.
La parola che Maria rivolge ai servi e ai discepoli di Gesù, Fate quello che vi dirà (Gv 2,5), rivela la sua profondità nel toccare il mistero di Gesù. Questa parola è quasi un «testamento spirituale» consegnato ai suoi figli. Maria ha comunicato l’essenziale, aprendo i cuori a Gesù, che solo ha «parole di vita eterna» (Gv 6,68).
La Santità non conosce età, è presente in tutti i continenti e parla tutte le lingue del mondo. Il Vangelo, infatti, è una buona notizia per tutti. È la santità della porta accanto, di quelli che vivono vicini a noi e sono un riflesso della presenza di Dio.
Le donne confortano, danno vita, portano alla luce e alla conoscenza del mondo, sono desiderose di conoscersi, ascoltarsi e prendersi cura. Le donne sono capaci di vedere il significato vero e profondo degli eventi e di scorgere le necessità nel quotidiano, sono coraggiose e intraprendenti nel costruire un mondo più inclusivo.
La donna, una presenza viva nel cuore della Chiesa, anche se a volte poco valorizzata, indubbiamente la sua missione è al centro di una crescente attenzione pastorale e dottrinale.
Cari amici, vi saluto con la benedizione di Dio in questo tempo della Pandemia da Covid-19, che ci fa vedere oltre. Siamo in uno scenario in cui convivono speranza e dolore, perdita e paura, cura e morte; allontanamento dai propri cari, convivenza, incertezze a tutti i livelli, fede e creatività, servizio e sacrificio. Non è facile ripensare un nuovo rapporto con gli altri, condividere dentro gli spazi della comunicazione digitale, confrontarsi in tutti i momenti con i tanti “protocolli”: la vita è cambiata!
Cari amici, per le mani di Maria, vi saluto con gioia e speranza, perché Ella cammina con noi in questa desiderata esperienza del CGXXIV. Desidero con voi riprendere la metafora del ‘tessuto’, ricordando due parole che abbiamo considerato i fili che ci interpellano: ‘generatività’ e ‘memoria’. Questi fili intesseranno una rete profetica nell’Istituto FMA che ci consegna scelte fondanti per risignificare il Carisma nella Chiesa e nel mondo.
Cari amici, il Signore è il Dio delle sorprese e mi fa intravedere un bel viaggio da intraprendere con voi. Anche voi sentite come ci parla e c’invita a guardare i grandi orizzonti della nostra vita in missione. Ricordate la proposta ricevuta dall'Istituto FMA in preparazione al CG XXIV? Il tema c’incoraggia a guardare il ‘tessuto delle parole’ che ci apriranno possibilità per un nuovo ascolto in modo da vivere in profondità ciò che Gesù ci dice.