Anno nuovo, Vita nuova! Auguri a tutti care amiche e cari amici. Facciamo un brindisi con vino buono e vino nuovo!
La generatività è l’essenza della formazione, perché trasforma e contribuisce alla realizzazione della persona, la promuove fornendole possibilità per la vita. La generatività è la forza interiore, naturale per cambiare, modificare, variare qualcosa della vita consacrata e missione. La profezia è frutto fecondo della generatività. Si è profeti se generativi!
«Generare non è azione solo biologica, ma antropologica, sociale e simbolica. Non si limita a mettere al mondo, ma implica il portare a maturazione, il prendersi cura» (Mauro Giaccardi, Chiara Giaccardi, Generativi di tutto il mondo unitevi! (2014). Feltrinelli Editore, Milano).
“Con l’aumento dell’esclusione e dell’ineguaglianza, bisogna rafforzare il nostro impegno per garantire che tutte le persone, senza discriminazione alcuna, abbiano accesso alle opportunità di miglioramento della vita propria e di quella altrui.” (Papa Francesco)
Nel mondo permangono e aumentano le disparità tra Paesi, popoli, società e cittadini, aggravando le economie, indebolendo la coesione sociale e impedendo alle persone di realizzarsi appieno. Papa Francesco dice che "non c'è giustizia sociale che possa essere fondata sulla disuguaglianza, che implichi la concentrazione della ricchezza; […] l'impegno incondizionato si fa invece carico del dolore dell'altro senza scivolare in una cultura dell'indifferenza".
L’8 febbraio si celebra la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta. Sono innumerevoli le giovani donne, vittime della tratta, che finiscono sulle strade delle città, annientate nella inalienabile dignità. Ragazze, donne, uomini, bambine e bambini una volta riscattati dallo sfruttamento ricadono nelle trame dei trafficanti; accade per mancanza di una reale alternativa e per ferite interiori così profonde da rendere difficile il loro reinserimento sociale.
EDITORIALE
Generativi nel cuore del mondo
DOSSIER
#generatività
EDU@CARE
Profitto o libertà
ORIZZONTE FAMIGLIA
Fecondità, cifra di una vita
FILO DI ARIANNA
In ascolto delle radici
PER UNA NUOVA CITTADINANZA
Cittadinanza per una società generativa
IN ESODO
Generare un mondo aperto
#DONNA
Una vita al servizio degli ultimi
POLIFONIA
Dove l’amore ha posto
#CONIGIOVANI…IN ASCOLTO
Giovani e Covid-19
COMUNICARE
Comunicare per generare
VERSO IL CG XXIV
Mornese. Comunità generata dall’incontro con Dio
MUSICA
Rigenerarsi con la musica
CINEMA
La regina degli scacchi
LETTERATURA
Scegliere sempre la vita. La mia storia raccontata ai ragazzi
CAMILLA
Tempo di…
Essere comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità richiede un movimento formativo e spirituale continuo nella vita del credente: lasciarsi rigenerare dall’amore di Dio. L’amore generativo e trasformante di Dio è la sorgente della generatività vocazionale nell’Istituto FMA.
La maggior parte delle persone ancora oggi, sentendo la parola fecondità, pensa esclusivamente ai figli naturali. Eppure di questi tempi per le nuove generazioni procreare non è scontato, a causa del prolungarsi degli studi, della non facile ricerca di un’autonomia economica, della tendenza a rimandare l’impegno del matrimonio. Troppe giovani donne scoprono tardi che è già passato il tempo della fecondità naturale. Alcune accettano di buon grado l’impedimento dell’età, altre sono determinate ad essere childfree, molte infine si mettono in fila per tentare di avere un figlio in qualunque modo e a qualunque costo. Sembra, perciò, urgente diffondere una cultura che ampli il senso e il vissuto della fecondità e trasmetta il concetto di generatività come cifra di una vita.
Una bambina milanese felice, spensierata e piena di vita. A soli otto anni viene allontanata dalla scuola, perché ebrea, ma non lo era del tutto: i suoi genitori erano agnostici e non frequentavano la sinagoga. Sua madre era morta e Liliana Segre viveva con il papà e i nonni paterni quando, nel 1938, le Leggi razziali irruppero nella sua “piccola vita”, e lei divento “l’altra”, vittima e testimone. Fugge con suo padre in Svizzera con documenti falsi per non farsi riconoscere e nel momento in cui avrebbero potuto chiedere asilo, vengono respinti, arrestati e deportati ad Auschwitz-Birkenau. Liliana, dopo essere stata costretta a lasciare per l’ultima volta la mano di suo padre, inizia il lavoro forzato nei lager, ma vuole vivere e cerca di resistere. Unica sopravvissuta alla sua famiglia, dal 1990 la Segre ha cominciato a raccontare la sua storia diventando una delle più conosciute testimoni.
L’arrivo di persone diverse, che provengono da un contesto vitale e culturale differente, si trasforma in un dono, perché «quelle dei migranti sono anche storie di incontro tra persone e tra culture: per le comunità e le società in cui arrivano sono un’opportunità di arricchimento e di sviluppo umano integrale di tutti» (Fratelli Tutti, 133). I migranti vanno accolti, protetti, promossi ed integrati.